“Il mio contributo è l’elemento pop. Martin ama il blues e il country, Dave ha scoperto il jazz. Io probabilmente sarò eternamente fedele alla semplicità  delle melodie pop e alla leggerezza che trasmettono. Il pop piace anche ai miei figli”.

(Andrew John Fletcher, Nottingham, 8 luglio 1961 ““ Londra, 26 maggio 2022)

Tre grandi megafoni rossi annunciano il definitivo (e prevedibile) ingresso della band di Basildon nella scena pop mondiale. La copertina del loro sesto album “Music for the Masses” ha disvelato quello che tutti sapevano già  ovvero che i Depeche Mode stavano diventando tra i più influenti gruppi dell’electro-pop e non solo.

Il titolo dell’album fu scelto quasi per gioco – raccontò Fletch nel 1998 – ispirato da un film visto da Martin Gore intitolato “Music for Millions” (del 1944 di Henry Koster, chiamato anche “Marisa”).

Anticipato dal primo incredibile singolo “Strangelove”, uscito nell’aprile del 1987, e accompagnato da un ammaliante videoclip diretto dal loro amico Anton Corbijn, “Music for the Masses” rappresenta lo spartiacque della carriera della band, dall’esordio “Speak and Spell” spiccatamente synth-pop fino al loro primo capolavoro “Black Celebration” e, a seguire, il periodo che condurrà  all’altra opera maestra “Violator” del 1990.

Sebbene il successo di “Black Celebration” avesse oramai varcato ogni confine, la band doveva compiere ancora un piccolo passo per entrare nel circuito mainstream. Per fare ciò fu scelto, su approvazione di Daniel Miller, un nuovo produttore, David Bascombe, che aveva appena finito di registrare “So”  di Peter Gabriel e che si era fatto un nome soprattutto con “Songs from the Big Chair” dei Tears for Fears ma anche con “Porcupine”  degli Echo and the Bunnymen. In realtà , Bascombe si occupò di rifinire il sound della band nei Puk Studios nel Nord della Danimarca quando invece l’intera produzione avvenne per mano dei DM che il 28 settembre 1987 pubblicarono questo ennesimo gioiello, con l’overture rimessa all’intro di chitarra di Gore che introduce “Never let me down again”, uno dei loro più grandi successi (uscito un mese prima come secondo singolo) diventato un manifesto di ogni live.

Al brano spaziale in apertura di album segue uno dei miei brani preferiti in assoluto dei DM, “The Things You Said”, una malinconica e cupa ballata cantata da Gore il quale in questo disco si appropria del microfono anche in “I Want You Now”, un brano dall’incedere sofferto e angoscioso scandito dalle imperturbabili parole mai così esplicite e seducenti del deus ex machina dei DM (“I want you now/Tomorrow won’t do/There’s a yearning inside/And it’s showing through/Reach out your hands/And accept my love”   – “Ti voglio ora/Domani non ti vorrò più/C’è un desiderio ardente dentro/E si sta mostrando al di fuori/Allunga le tue mani/Ed accetta il mio amore”).

Se la voce di Gore elargisce lussuria, quella di Dave Gahan si mostra più matura e potente ancorchè oscura in alcuni episodi come nella marcia lugubre di “To Have and to Hold” o nella tenera ninna nanna “Little 15”, dove Gore racconta un dramma amoroso avvolto in un testo ispiratissimo.

Dalle registrazioni iniziate nell’ottobre del 1986 al Guillame Tell Studio di Parigi sarebbe nato, dunque, un album a dir poco perfetto, un disco che attenta gli equilibri dei fan perchè impossibile non collocarlo tra i migliori lavori dei DM. “Music for the Masses” ha la capacità  di arricchire l’ascolto con diverse sfumature regalando melodie lineari ed eleganti come in “Sacred” e in “Nothing” ovvero coinvolgenti come nel terzo singolo “Behind The Wheel” (con il lato b del 45 giri contenente a sorpresa una cover di “Route 66” di Nat King Cole), un brano travolgente che ben presto divenne un successo commerciale della band, anche per via del solito azzeccato videoclip diretto da Corbijn e girato in Italia nei pressi del lago di Arona in Piemonte.

L’ipnotica e solenne traccia strumentale “Pimpf” chiude un disco monumentale suggellato da un tour senza precedenti per i DM con la tappa finale svoltasi il 18 giugno 1988 al Rose Bowl di Pasadena, in California e raccontata dal docufilm di  “101” (diretto e prodotto da DA Pennebaker) che ovviamente merita una celebrazione a parte.

Depeche Mode – “Music For The Masses”
Pubblicazione: 28 settembre 1987
Durata: 44:04
Tracce: 10
Registrazione: Studio Guilliame Tell (Parigi), Konk (Londra), Puk (Gjerlev, Denmark)
Etichetta: Mute
Produttore: Depeche Mode, Dave Bascombe

Tracklist:
1. Never Let Me Down Again
2. The Things You Said
3. Strangelove
4. Sacred
5. Little 15
6. Behind the Wheel
7. I Want You Now
8. To Have and to Hold
9. Nothing
10. Pimpf