è passato davvero tantissimo tempo – quasi cinque anni – da quando le First Aid Kit hanno pubblicato il loro quarto LP, “Ruins”: il primo disco registrato in Svezia dai tempi del loro esordio “The Big Black And The Blue”, “Palomino” è stato prodotto da Daniel Bengtson nel suo studio a Stoccolma.

“Le canzoni sono state scritte per lo più durante la pandemia. In tempi così bui, la musica sembrava una fuga da tutte le cose orribili che accadevano nel mondo”, spiegano le sorelle Soderberg, specificando inoltre che questo è il loro album più pop.

Già  dall’iniziale “Out Of My Head” scopriamo infatti nuove tonalità  poppy: la voce di Klara all’inizio è supportata quasi esclusivamente da un synth leggero, mentre nel coro, decisamente melodico e catchy, intervengono decise percussioni che danno una spinta propulsiva al brano.

La traccia successiva, il singolo “Angel”, vede le voci delle due sorelle Soderberg armonizzare alla perfezione e con grande passione: se le percussioni sono ancora in grande evidenza anche qui e le tonalità  pop non mancano, gli arrangiamenti si fanno davvero preziosi (come quello di fiati verso la fine del brano).

La ballata “Wild Horses II” si sposta su territori di Americana e, se inizialmente il suo suono è davvero minimale, nella seconda parte si arricchisce con percussioni, fiati e archi.

Uno dei nostri pezzi preferiti del disco è senza dubbio “Nobody Knows Me” con quel suo feeling cinematografico, le sue belle armonie e degli archi importanti e preziosi: le due ragazze di Stoccolma sembrano voler fare un piacevole tuffo indietro di qualche decennio, regalandoci allo stesso tempo brividi sinceri.

La ricchezza degli archi di “29 Psalms Highway” dona all’ascoltatore ulteriori emozioni, mentre le armonie di Klara e Johanna portano altra passione al brano.

Un album che ai primi ascolti può forse sembrare troppo pop rispetto ai loro lavori passati, ma che, ascolto dopo ascolto cresce e lascia vedere le sue qualità , la sua ricchezza sonora e i suoi sentimenti: il percorso delle First Aid Kit continua in maniera convincente.

Photo Credit: Olof Grind