Dopo quattro anni dall’uscita del suo nono LP, “When I Shoot You At You With Arrows, I Will Shoot To Destroy You”, Micah P. Hinson, che abbiamo visto in Italia anche nell’estate del 2021, è tornato con un nuovo lavoro sulla lunga distanza.

Pubblicato dalla label italiana Ponderosa Music Records, il disco è stato registrato in Irpinia in appena cinque giorni insieme al suo amico e collaboratore Alessandro “Asso” Stefana dei Guano Padano, già  noto per aver lavorato anche insieme a PJ Harvey e a Mike Patton: con loro sull’album troviamo anche Raffaele Tiseo (archi), Zeno De Rossi (batteria) e Greg Cohen (contrabbasso).

Ancora prima di ascoltare una singola nota, sappiamo già  che il musicista nativo di Memphis, ma di stanza da tantissimi anni in Texas metterà  ancora una volta in mostra la sua intimità , senza usare troppi filtri per nascondere le parti tristi e anche “I Lie To You” ne è l’ennesima dimostrazione.

Che sia qualcosa di assolutamente scarno o dalla grande ricchezza strumentale, lo statunitense riesce comunque sempre a colpire sotto il punto di vista emotivo: prendiamo per esempio “Carelessly”, seconda traccia del disco, dove la sua voce profonda è accompagnata dalla batteria ed è ornata da archi incredibilmente rilassanti e soavi, seppur non manchi la malinconia. Quanta classe!

Leggera e dai toni altrettanto dolci-amari, la successiva “People”, disegnata con il piano e un drumming molto tranquillo, mette in luce ancora una volta la sua incredibile sincerità  ed è un vero e proprio colpo al cuore.

Il dolore continua anche in “Please Daddy, Don’t Get Drunk This Christmas”, con quel suo spirito western descritto da mandolino e da percussioni morbide, mentre Micah prega sperando che il padre non si ubriachi e confessando: “I don’t want to see my mum cry”.

Difficile rimanere insensibili davanti alla successiva “What Does It Matter Now?”, piena di malinconia e di archi che aggiungono ulteriore umanità  al brano.

Che bella anche la ballata folk “Walking On Eggshells”, dai ritmi bassi e dai toni pensierosi, tra banjo e un drumming davvero soft, mentre “Wasted Days And Wasted Nights” è un lamento doloroso molto scarno che anche in questo caso sa come toccare in profondità  l’animo di chi sta ascoltando la sua musica.

Un altro album di grande qualità  per il folk-singer di stanza ad Abilene, che come sempre ci sa donare nuove intime emozioni e sensazioni davvero difficili da descrivere.