Freschezza e melodie s’incontrano nel quinto album dei Rigolò, progetto fondato da Andrea Carella e figlio della passata militanza nei Comaneci insieme a Jenny Burnazzi con Alessandro Reggiani Romagnoli al basso e Andrea Napolitano dei Clever Square alla batteria.

Credit: Marco Parollo

Otto brani dominati dallo scorrere del tempo, passato lentamente dall’ultimo disco – “Tornado” del 2018 ““ ad oggi. Venti più leggeri quelli che trasportano l'”Aliante” del quartetto romagnolo che da sempre fonda il proprio sound sull’armonia creata dalle voci di Carella e Burnazzi in bell’evidenza fin dalle prime note di “Rainbow”.

Il minimalismo elettronico di “Leaving The Cockpit” si snoda in un lento, deciso crescendo in aperto contrasto con “War Is Yet To Come” una fiaba dark punteggiata dal sassofono di Carella e da quel violoncello elettrico che li accompagna spesso, affidato alle sapienti mani di Jenny Burnazzi. C’è un pizzico della malinconia dei Belle and Sebastian nella scintillante “Who Calls Me” che avrebbe potuto tranquillamente giocarsela come primo singolo con l’ariosa “If” che è invece stata selezionata al suo posto.

In studio abbiamo dato maggior rilievo alla ricerca sonora di ogni specifico strumento, che trova un proprio spazio definito sebbene inserendosi in una resa unitaria” hanno rivelato i Rigolò nella press release, soddisfatti di aver ottenuto un suono più “efficace“. La cura dei dettagli è lampante in “Aliante” a scapito forse di un po’ d’immediatezza, decisione che è comunque una precisa scelta stilistica non un sacrificio.

I frutti di tanto certosino lavoro si vedono soprattutto nella cristallina sensibilità  pop di “Beautiful Grace”, in un altro duetto delicato come “I See Your Smile” e nella solo apparente semplicità  dell’arrangiamento di “Be Right”. “Aliante” conferma il forte potenziale cinematografico ed evocativo della musica dei Rigolò che dopo essersi cimentati con televisione (“Le cose che restano” fiction Rai con Paola Cortellesi e Claudio Santamaria), docufilm (“Naples ’44” di Francesco Patierno) e sonorizzazioni continuano a raccontare storie lasciando ampio spazio all’immaginazione.