Sono passati esattamente quattro anni dall’uscita del suo debutto sulla lunga distanza “Then I Try Some More” e ora Joanna Sternberg è ritornata con questo suo nuovo lavoro, stavolta uscito per la prestigiosa Fat Possum Records.

Credit: Shervin Lainez

Registrato e mixato durante l’estate dello scorso anno in una serie di sessioni della durata totale di sei giorni ai Strange Weather Studios di Brooklyn insieme al produttore Matt Sweeney e all’ingegnere del suono Daniel Schlett, il disco è stato scritto nell’appartamento di famiglia a Manhattan, in cui Joanna era ritornata: doveva essere un breve passaggio nel 2020, ma la pandemia l’ha costretta a restare lì per lungo tempo.

Il disco si apre con “I’ve Got Me”: la title-track, disegnata con la sola chitarra acustica, ci mostra immediatamente la sincerità del songwriting di Joanna mentre parla delle difficolta che si trovano ad amare se stessi.

Seppur sempre malinconica, “Mountains High”, mette in luce le sue caratteristiche tecniche: qui, infatti, la Sternberg utilizza il piano con buona precisione dimostrando senza difficoltà anche influenze jazz.

In “People Are Toys To You”, invece, Joanna è accompagnata da una band vera e propria: il suono si fa ovviamente più ricco e, grazie anche a un drumming deciso, più energico e intenso, disegnando allo stesso tempo panorami sonori più larghi che ci portano verso tendenze country-folk.

La semplicità di “Stockholm Syndrome” è bellezza allo stato puro, anche se il lato malinconico non accenna a scomparire nella sua scrittura, mentre “The Human Magnet” ha una strumentazione davvero molto interessante con influenze che provengono sia dal mondo jazz che da quello blues (incluse ottime schitarrate rock).

Non manca la qualità a questo secondo disco di Joanna Sternberg, in cui riesce a progredire dal punto di vista sonoro e allo stesso tempo è capace di regalare sincere emozioni a chiunque si addentri ad ascoltare questa mezz’ora abbondante di musica.