Il maestro Ruggero Deaodato, se fosse ancora tra noi, crediamo sarebbe felicissimo di sapere che il suo “Cannibal Holocaust” (1980) farà ritorno nei cinema italiani, in una versione integrale vietata ai minori, dal 21 agosto.
Il film, che può tranquillamente essere etichettato come anticipatore del tanto osannato genere dei found footage, è un titolo fondamentale nella storia del cinema e non solo per il buon Deodato.

Amato e odiato, al centro di mille polemiche, censurato e trovato ripugnante, “Cannibal Holocaust” è un film mitico e maledetto se vogliamo, che ha creato non poche grane al regista.

Una prima metà quasi legata a un canovaccio da film d’avventura e una seconda basata sulle immagini realizzate in 16mm da documentaristi (tra di loro si distingue un giovanissimo Luca Barbareschi) che pagheranno a caro prezzo, in Amazzonia, la loro spregiudicatezza e la lor voglia di avere immagini forti. Il film non è però solo omicidi, torture e violenze, no, tutt’altro, è una forte critica alla società contemporanea e a quanto i mass media influenzino la nostra vita.

Molti registi hanno citato e lodato il film, ma è impossibile non ricordare come Eli Roth abbia preso spunto da questo classico per il suo “The Green Inferno” del 2015.

Il film, che sarà omaggiato alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, verrà proiettato ancora nei cinema dal 21 agosto, in una versione integrale restaurata in 4K, distribuito da Cat People, grazie alla F.D. Cinematografica di Alessandro e Luca Palaggi. Il Ministero della Cultura lo ha decretato nuovamente vietato ai minori di 18 anni.