Arrivano al loro sesto LP i Night Beats, ormai progetto del solo Danny Lee Blackwell: uscito dopo appena due anni dal precedente, “Outlaw R&B“, il disco è stato pubblicato da Suicide Squeeze Records e Fuzz Club.

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Appena terminato il suo quinto album, il musicista texano di stanza a Los Angeles è tornato a scrivere e le idee sono poi diventate “Rajan”, che gli ha dato la possibilità di aggiungere nuovi elementi alla sua musica.

Spiega lo statunitense:

“Rajan” è solo uno dei sei esempi di me che faccio esattamente quello che voglio, senza preoccuparmi se viene accettato o meno.

Non perde tempo per ribadire il suo concetto il buon Danny, perché già con l’iniziale “Hot Ghee” ci trasporta dentro mondi davvero particolari in cui la psichedelia è senza dubbio il minimo comune denominatore, ma non mancano mai gustose influenze: in questa traccia, per esempio, insieme alle gradevoli armonie, troviamo suoni e strumenti che sembrano più cari alle tradizioni di Iran o Turchia e lui stesso ammette di aver ascoltato tanta musica orientale quando era un ragazzo.

“Osaka”, che vede la partecipazione di Ambrose Kenny Smith dei King Gizzard & The Lizard Wizard, sembra voler unire tonalità funk a suoni tribali, folli e ipnotici, pur rimanendo sempre nel campo psych-rock.

In “Nightmare”, invece, lo statunitense, aggiunge a funk e psichedelia, un leggero tocco tropicale, fornendo inoltre anche un ottimo lavoro con le chitarre.

La tranquilla “Cautionary Tale” ha nostalgiche influenze indie-pop che sembrano provenire da alcuni decenni fa (senza, però, perdere mai la sua anima psichedelica), mentre la conclusiva “Morocco Blues” ci regala un’ottima melodia ed è disegnata con il sitar, segno delle influenze della musica indiana che gli ha passato la madre, nativa proprio del grande paese asiatico.

Un viaggio psichedelico di quasi quarantacinque minuti in cui Blackwell porta i suoi fan a esplorare nuove e numerose influenze: il risultato non solo è di ottima qualità, ma continua a suscitare l’interesse in chiunque stia ascoltando la sua musica. Un applauso meritato.