Le indiscrezioni giovanili di The Birthday Party, la tumultuosa troupe post-punk della fine degli anni ’70 e degli inizi composta da Nick Cave, Rowland S. Howard, Mick Harvey, Tracy Pew e Phil Calvert, sono ora lo scandalo del grande schermo.

In uscita nelle sale cinematografiche nordamericane il prossimo autunno, “Mutiny in Heaven”, diretto con ironia da Ian White e prodotto da Mick Harvey e Wim Wenders, racconta sei anni di caos poetico. Il documentario ci offre una decadente dissezione della mente di una band, in cui Nick Cave e i suoi giovani compagni hanno sconvolto la società educata fino al midollo. La loro teatralità, le loro grida gutturali, una danza macabra di orrori gotici e un modo di vivere assolutamente indisciplinato, fanno sì che ci si chieda: era arte, follia o un cocktail esplosivo di entrambe?

Dagli inizi seriosi come The Boys Next Door nella lontana Melbourne, alle famigerate scappatelle nei bassifondi di Londra, culminate, come prevedibile, nello scioglimento, questo documentario fa uno splendido lavoro nell’imbottigliare sia l’attimo fuggente che le riflessioni ormai mature della band. Il film ci regala generosamente filmati clandestini, stravaganti voli di animazione e frammenti di concerti che lasciano a bocca aperta.

Aspettatevi dei candidi tête-a-tête con Cave e la band, anche se Howard, purtroppo scomparso dal 2009, parla solo nei ricordi. Aggiungete una manciata di spettacoli rari e di istantanee, e voilà: un’indimenticabile vicenda di infamia su celluloide.

Ecco la sinossi ufficiale del documentario:

Narrato esclusivamente dai membri originali della band, “Mutiny in Heaven” scava in profondità nella psiche di un gruppo, raccontando come Nick Cave e i suoi compagni di scuola abbiano stupito il pubblico con le loro esibizioni provocatorie, le urla primordiali, l’horror gotico fuorilegge e lo stile di vita anarchico. Con filmati personali mai visti prima dei membri della band, sequenze dinamiche di animazione e clip di concerti sbalorditivi, il film offre un posto in prima fila, sudato ed elettrizzante, a uno dei più leggendari live act. È destinato a diventare un classico del documentario. Il film è il primo racconto completamente autorizzato di The Birthday Party.