Raffaele Costantino in arte Khalab è un artista poliedrico. DJ, produttore, conduttore radiofonico di “Musical Box” su Radio Rai, fondatore dell’etichetta romana Hyperjazz unisce la passione per la club culture e Claudio Coccoluto a quella per sonorità world e jazz, oltre a una profonda conoscenza della musica africana che l’ha portato a registrare un intero album – “M’berra” del 2021 uscito per la Real World di Peter Gabriel – in un campo profughi della Mauritania.

Credit: Caimi & Piccinni

“Layers” scava ancora più in profondità, mette in luce influenze, ispirazioni sonore e affettive di Costantino. La chiusura di un cerchio come lui stesso ha rivelato, il primo passo verso un futuro ricco di nuove sperimentazioni. Nove tracce e altrettante collaborazioni in un lavoro corale che unisce esplorazioni afrofuturiste e spoken poetry con Joshua Idehen, poeta britannico di origini nigeriane che ha collaborato con The Comet Is Coming e Sons of Kemet, presente nella title track.

Elettronica, trance, dub vanno a comporre uno stile in cui giocano un ruolo importante anche fiati e arrangiamenti armonici complessi come quelli di “Drone” con Yazz Ahmed e Alessia Obino. Non mancano certo ritmi sincopati, ipnotici e notturni (“Tunnel Of Jealousy” o “Female Side”, “Romantic Loco” e “Tribal Noise”) a cui vengono affiancate le sonorità più affilate tipiche di “Acid Vaccine” con la partecipazione del produttore italiano Clap! Clap! e “Mental Coach” con Gabin Dabiré.

Ciascun brano è diverso dall’altro, come in ogni collaborazione che si rispetti ed è parte del fascino di “Layers”. Album multiforme, eclettico, cosmopolita, in equilibrio costante tra toni, atmosfere in un sound che non vuole lasciare indifferenti.