Se a produrre l’album di questi simpatici DAIISTAR si è mosso addirittura Alex Maas dei Black Angels vuol dire che la materia su cui lavorare è buona e meritevole. In effetti è proprio così. I ragazzi di Austin si fanno un bel bagno nella psichedelia più sonica e ricca di groove e cercano in tutti i modi catturarci con le loro chitarre deraglianti e ritmi che farebbero muovere pure un elefante.

Alla fine delle 10 tracce vi sentirete un po’ come se aveste fatto un bel trip allucinato a base di qualche sostanza e, chissà come, vi siete ritrovati in mezzo alla pista dell’ Hacienda, con i J&MC che ci stanno dando dentro con le chitarre in acido (alcuni giri sono micidiali, pensiamo a “LMN BB LMN” o “Tracemaker”) e la voglia di farci muovere il piedino e la testolina. Il circuito sonoro a volte sembra però portarci su strade un po’ ripetitive e non tutto, nel nostro trip, ci esalta a dovere, ma lamentarsi sarebbe quasi un delitto.

Grazie a dio ci sono anche momenti un po’ più rilassanti, quelli dove il trip ci conduce a pascoli più beati e una sensazione più soave e dolce ci prende per mano, penso a “Purified” (che però nel finale si risveglia per bene) ma sopratutto a “Velvet Reality” che è un morbido risveglio, con il sole che ci bacia in fronte. Il viaggio è finito, si torna alla normalità, ma quella chitarra finale ci dice che certi echi faremo fatica a spegnerli…

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