Dave Stewart co-fondatore degli Eurythmics coinvolge l’attrice Greta Scarano e i Mokadelic in The Time Experience Project, collettivo allargato nato per dar vita a un progetto multimediale chiamato “Who To Love”. L’album e l’omonimo cortometraggio diretto da Giorgio Testi raccontano la storia di Adalyn, cantante alle prese con ansia e depressione che durante le riprese televisive  di un concerto vive un’esperienza ai confini della realtà.

Credit: Giuseppe Maffia

Melodie a volte dolci altre inquietanti quelle tratteggiate dalle voci di Stewart e Scarano, che si completano a vicenda com’era già ben chiaro dal singolo “Brings Me Home”. Rilevante anche l’apporto ritmico dei Mokadelic fin dall’iniziale “Time Is A Masterpiece” e ancor di più nella successiva “Electrified” dove il piglio è decisamente più rock, quasi giocoso, ammiccante.

Trascinante e misteriosa “Not The Sweetest Taboo”, il brano dove i mondi musicali dei Mokadelic e di Stewart si fondono con maggior agio. “Diamond Eyes” rilancia con una minimale base elettronica su cui s’innestano accattivanti armonie vocali che ne fanno uno dei momenti migliori, insieme alla suggestiva title track in cui l’accordo tra l’arrangiamento e la voce di Greta Scarano è notevole e la chitarra di Stewart fa il resto.  

Riflessiva “Time Flies” cantata per metà in italiano, la tensione torna a salire in “Talk To Me” per poi stemperarsi  in “Human” e prendere di nuovo quota nella conclusiva “Surrender”. Sintetizzatori, chitarre, basso, batteria, piano formano un solido punto di partenza su cui costruire l’universo sonoro di “Who To Love” che prende spunto da rock, elettro – pop, elettronica  trovando un buon equilibrio narrativo in un album altamente collaborativo, ambizioso, convincente.