A più di due decenni di distanza dal precedente “All About Chemistry” tornano a dare segni di vita i Semisonic, un trio di Minneapolis che lasciò un piccolo ma importante segno sul finire degli anni ’90 con il successo dell’album di debutto, “Feeling Strangely Fine”, e soprattutto del singolo “Closing Time”, una canzone nota a tutte le persone sopra o poco sotto gli anta.

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Attenzione però a non sottovalutare la band statunitense: meteore sì, ma fino a un certo punto. Perché il cantante e chitarrista Dan Wilson, dopo aver calato le serrande sul progetto Semisonic nel 2001, si è trasformato in un produttore e autore di brani di straordinaria fortuna. Una sorta di re Mida del pop, più volte candidato e vincitore ai Grammy per le sue collaborazioni con alcuni tra i maggiori artisti mainistream ma non solo. Tra i tanti impossibile non citare Taylor Swift, Adele, Pink, Mitski, Weezer, Nada Surf, Panic! At The Disco e Florence + The Machine. Ma la lista è lunghissima e in costante aggiornamento.

Non è chiaro perché l’impegnatissimo Wilson abbia deciso di resuscitare il marchio Semisonic dopo quasi un quarto di secolo di oblio. Probabilmente voleva provare ancora una volta l’ebbrezza del fronte del palco, dopo aver trascorso tanto e tanto tempo rinchiuso negli studi di registrazione. Il risveglio della creatura a lungo dormiente non ha però portato i frutti sperati perché, nonostante il talento e la buona volontà degli artisti coinvolti, le dodici tracce di “Little Bit Of Sun” sono tutto fuorché indimenticabili.

I Semisonic targati 2023 sono maturati moltissimo ma, in fin dei conti, non sembrano essersi allontanati troppo da quello che erano alla fine dello scorso millennio. L’album ha un fortissimo legame con quel caratteristico power pop/alt rock melodico ma grintoso che dominò l’ultimo lustro degli anni ’90. Una raccolta di canzoni che, seppur splendidamente scritte e arrangiate da Dan Wilson, sono decisamente ancorate agli stilemi classici del miglior pop rock commerciale d’antan.

L’ascolto di “Little Bit Of Sun” evoca tempi più leggeri e spensierati, quando tutto sembrava andare stranamente bene e l’unica vera paura era rappresenta dalla minaccia incombente del Millennium bug. Premi play, chiudi gli occhi e ti ritrovi improvvisamente in una puntata di “Friends”. Una bella sensazione, certo, ma è solo e soltanto nostalgia. Non c’è evoluzione nel suono di questi Semisonic che, seppure un po’ più saggi, seri e soft rispetto al passato, ancora si illudono di poter scrivere una nuova “Closing Time” da dare in pasto a chi non si rassegna alla vecchiaia incalzante.

Un’operazione Amarcord comunque più che dignitosa perché “Little Bit Of Sun”, nella sua generale modestia, include tanti ottimi brani che, in epoche più felici per il rock, avrebbero sicuramente raccolto le attenzioni del grande pubblico (“The Rope”, “All The Time”, “Keep Me In Motion”, “If You Say So”, “So Amazed” e “It Wasn’t Like We Hoped It Would Be” tra le migliori).