Paolo Saporiti è un  musicista intenso e d’esperienza che fa parte dei Todo Modo progetto avviato nel 2015 con Giorgio Prette e Xabier Iriondo. Il riscontro di critica ottenuto dai due album del trio – “TodoModo” e “Prega Per Me” – ha dato visibilità alla carriera solista di un artista dotato di notevole sensibilità musicale, ben evidente in dischi come “L’ultimo Ricatto” e “Acini”. 

Credit: Maria Grazia Giove

“La Mia Falsa Identità” è il suo lavoro più complesso. Un doppio album, formato coraggioso al giorno d’oggi, ottanta minuti tra alt – rock, folk, momenti sperimentali che ricordano il miglior Marco Parente e Teho Teardo. Una tragica storia familiare fa da sfondo a questi venti brani: l’omicidio dei bisnonni di Paolo e del figlio Renzo, di un carabiniere e il ferimento di altre sei persone a Busto Arsizio nel 1956.

Episodio che ha segnato irrimediabilmente la vita di Angelo, nonno di Saporiti (salvo perché rimasto a studiare) evocato nella grafica di copertina. Un senso di perdita e mancanza lega i nove brani di “Lo Sfratto (Cap. 1)” e “La Zattera (Cap.2)” tra ballate a cuore aperto e momenti più grintosi, autobiografia, fantasia, sogno e rielaborazione del lutto.

Fulcro del primo capitolo sono senza dubbio “Grandi Verità”, “Lettera Dal Plotone” e “Sei Bellissima/ La Dignità di Elena” che colpiscono per la delicatezza degli arrangiamenti folk – orchestrali e il finale distorto e rumoroso affidato a “Be Your God” e “Un Sogno Ancora Da Inventare”, che dimostrano come e quanto quest’album rappresenti una fine e un nuovo inizio.

“La Zattera (cap. 2)” è il momento in cui il Saporiti narratore e raccontastorie si rivela in tutta la sua pienezza lanciando sguardi al mondo contemporaneo in “Lucciole” e “La Versione di Penelope”, mantenendo alta la qualità di ogni brano come appare evidente ascoltando “Mio figlio e il rallentatore di passi”, “L’Autobomba” con la partecipazione degli Gnu Quartet o “Falce Nera”. 

Identità molteplici quelle di Saporiti che in questi dischi hanno il loro spazio e risultano particolarmente ben accordate. Un doppio album intrigante che catalizza l’attenzione con un cantautorato d’autore volutamente ben lontano da logiche di mercato,  vicino ai sentimenti e ai ricordi, un punto di svolta per un artista che fa della sincerità e dell’autenticità un punto fermo.