Credit: Alec Pugliese

Un energetico rock per quel tipo di persone che pensa che un pianto catartico possa essere migliorato danzando

Davvero niente male questo EP della band di Washington DC che con questi cinque brani dimostra una invidiabile maestria nel comporre motivi schietti e con un buonissimo gusto per la melodia che in questo disco viene servita in gran quantità.

Registrati agli Headroom Studios di Philadelphia i cinque brani volano subito alti e sinceramente non troviamo una debolezza. Sin dalla iniziale “Pest Control” le chitarre corrono veloci trascinando il resto della band in un energetico mix di pop-punk e power pop energetico.

La cantante Roxanne ha la voce ideale per questo genere grintoso e solo nella splendida “Call It In” rallenta e trova anche un lato morbido e gentile, tanto da ricordarmi Harriet Wheeler dei Sundays, la band inglese che agli inizi degli anni novante ebbe un discreto successo grazie soprattutto ad un forte lancio pubblicitario.


Purtroppo i Big Cry Country non possono contare su questo privilegio ma un pezzo come “Call It In” (che non nascondo essere il mio brano preferito) e il resto dell’EP ci fanno ben sperare e auguriamo loro un meritato successo anche senza l’aiuto di una foto sulla copertina del NME.

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