Il Lou Reed di fine anni ottanta era un musicista combattuto ma deciso a non abbattersi, con molta voglia di mettersi in gioco. “Mistrial” del 1987 aveva ricevuto una fredda accoglienza da critici e appassionati, che non accettavano l’uscita di  Robert Quine dalla band e non amavano il ricorso a quella batteria campionata talmente in voga da essere ormai inflazionata. Concluso il contratto con la RCA, Reed aveva in serbo il classico asso nella manica.

“New York” il disco dedicato alla città vissuta, esplorata nel corso degli anni, fatta propria e ferocemente difesa. Un gioco di specchi e prospettive musicali con Lou fotografato da cinque angolazioni diverse nella copertina opera di Waring Abbott, ma i punti di vista dell’album erano molti, molti di più. Una carrellata di nomi e volti noti in uno spietato ritratto della Grande Mela che stava cambiando alla velocità della luce, preda di personaggi senza scrupoli come Rudy Giuliani e Donald Trump, aspramente criticati come il segretario generale dell’ONU Kurt Josef Waldheim in “Good Evening Mr. Waldheim”.

Un sound grintoso e minimale quello creato da Reed e Fred Mahrer, impreziosito dalle chitarre di Mike Rathke, da Rob Wasserman e Moe Tucker dei Velvet Underground alle percussioni in due brani. L’inizio di una grande avventura dove i personaggi acquistavano corpo e anima, diventando incredibilmente umani.  I moderni Romeo (Rodriguez) e Giulietta (Juliette Bell) di “Romeo Had Juliette” e la velvettiana “Halloween Parade”, melodie quasi blues in “Endless Cycle” e “Sick Of You”, l’urgenza di “There is No Time” e “Busload Of Faith”.

Impossibile non ricordare che stiamo parlando del disco in cui compare “Dirty Blvd.” che ha scalato le classifiche oltre a segnare l’incontro tra Reed e Dion DiMucci, uno dei suoi idoli giovanili qui ai backing vocals, quello della sarcastica “Last Great American Whale”, di “Dime Store Mystery” dedicata a  Andy Warhol.  Ricordi e adrenalina, dura realtà e sogni che andavano presi al volo in una corsa che strada dopo strada, quartiere dopo quartiere tracciava una personale geografia dei sentimenti.

Appuntamento a Tompkins Square, quella citata in “Hold On” da un Lou ridente e ironico, che sapeva ritrarre con vigore ladri e violenza. Rabbioso in “Strawman”, delicato in “Xmas In February” la sua “Fairytale Of New York” ancora più empatica, disarmata e disarmante.  Cinquantasei minuti che, come lui stesso consigliava, vanno ascoltati come se fossero un film.  Un quindicesimo album all’insegna del rock poetico ed essenziale, uno dei suoi capolavori.

Lou Reed – New York
Data di pubblicazione: 10  gennaio 1989
Registrato: maggio – ottobre 1988, Mediasound Studio B (New York City)
Tracce: 14
Lunghezza: 56: 40
Etichetta: Sire Records
Produttori: Lou Reed e Fred Mahrer

Tracklistt
1. Romeo Had Juliette
2. Halloween Parade
3. Dirty Blvd.
4. Endless Cycle
5. There is No Time
6. Last Great American Whale
7. Beginning Of A Great Aventure
8. Busload Of Faith
9. Sick Of You
10. Hold On
11. Good Evening Mr. Waldheim
12. Xmas In February
13.  Strawman
14. Dime Store Mystery