Un cantautore sbilenco. Nell’accezione più positiva del termine, naturalmente. Sì, perché Ivan Graziani è sempre stato un po’ equidistante dai classici (e abusatissimi) cliché della musica d’autore del belpaese. La sua ironia amara, il suo sarcasmo pungente, i personaggi delle sue canzoni – spesso divisi a metà tra l’essere dei “losers” e l’essere dei bastian contrari – hanno reso il cantante abruzzese uno degli Artisti più affascinanti della scena musicale italiana.

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Non solo. Quando si parla di Ivan Graziani, infatti, si parla di un musicista vero, con i controfiocchi. Come definireste, altrimenti, uno che ha suonato – tra le altre cose – quasi tutte le chitarre presenti in quel capolavoro del 1976 che risponde al nome di “Lucio Battisti, La Batteria, Il Contrabbasso, Eccetera”? Un genio. E come tutti i geni, ovviamente, Graziani è sempre stato un po’ incompreso. Sottovalutato, per lo più. Anche dopo la morte. Soprattutto dopo la morte.

Negli ultimi anni, però, la sua figura è ritornata finalmente in auge. Merito delle nuove generazioni di artisti (tra cui Colapesce Di Martino) – che hanno spesso omaggiato la figura di Graziani – e degli spunti sempre ricchissimi offerti dalla sua vasta discografia, così piena di arte e di vita. Era il momento giusto, dunque, per pubblicare – tramite Numero Uno/Sony Music – le otto tracce inedite contenute in “Per Gli Amici”. Si tratta di alcuni interessantissimi brani ritrovati grazie al lavoro certosino svolto dalla famiglia dell’autore di “Maledette Malelingue” e prodotti dal figlio Filippo.

Musicalmente “Per Gli Amici” è un disco omogeneo, variegato, impregnato di tutta quella profonda delicatezza tipica dello stile di Ivan. “L’Italianina”, per esempio, è una ballad poetica, eterea, che trasporta l’ascoltatore nell’universo (iper)creativo di un cantautore dannatamente incisivo proprio per il suo essere senza fronzoli. In “Ti Sorprenderò”, invece, vi è tutto il Grazianiemisfero: al riff contagiosissimo, infatti, si aggiunge un ritornello che denota tutta l’eterna modernità di un Artista che è sempre stato un passo avanti rispetto a molti suoi colleghi.

È un baule pieno di magia quello di “Per Gli Amici”. Prendete la marcia psichedelica di un brano come “Tv” o il sarcasmo amarognolo dell’opener, “Una Donna”: resterete completamente incantati dalla sensibilità atavica di un autore che descriveva il vivere quotidiano scrutando tra le ombre dei sentimenti più puri. Un gigante. La title-track rappresenta la chiusura perfetta di un album che non è la solita raccolta “usa e getta” pubblicata tanto per, ma un’occasione ghiottissima per addentrarsi in punta di piedi nel poetico mondo di un Artista vero e, purtroppo, scomparso troppo prematuramente.

Uno dei poteri più forti della (buona) musica, però, è quello di consegnare al tempo le chiavi dell’eterno. E in “Per Gli Amici”, troviamo otto, nitidissime testimonianze, della grandezza infinita di un cantautore sbilenco ma maledettamente geniale.