Tutti i dischi di Itasca sono fortemente legati al luogo dove sono nati. Il secondo album “Spring” era influenzato dalla calda e arida primavera del New Mexico, molti dei brani di “Imitation Of War” sono invece stati pensati o scritti a Pine Flat, in California, vicino alla Sequoia National Forest mentre Kayla Cohen era impegnata a registrare con i Gun Outfit.

Credit: Logan White

Il coinvolgimento di Robbie Cody (Wand, Behavior) alla co – produzione, Evan Backer e Evan Burrows, oltre a Daniel Swire (altro membro dei Gun Outfit) è più marcato del solito e rende dinamico il sound di un album in cui Kayla Cohen ha imbracciato spessissimo la sua Gibson SG-100 del 1971 creando fraseggi e parti di chitarra particolarmente significative, nell’evocativa “Under Gates Of Cobalt Blue” e in “Tears On Sky Mountain” ad esempio.

Alcuni arrangiamenti di “Imitation Of War” (la title track soprattutto) possono ricordare una versione più matura di “Buddy” la traccia che apriva il primo album “Open to Chance” come se Kayla Cohen avesse voluto riprendere in mano una parte del suo passato, mentre l’altro singolo “Milk” ben amalgama le mille anime del progetto Itasca: la delicatezza della voce, l’intensità musicale, l’attenzione ai dettagli evidente in ogni singola nota.

E’ una Kayla Cohen riflessiva quella di “Imitation Of War”, abile a tratteggiare ritratti folk d’altri tempi eppure moderni come “Dancing Woman” o “El Dorado”,  “Moliére’s Reprise” e “Olympia” sulla scia di Michael Chapman, Mike Cooper o Meg Baird, ma anche rock nei nove minuti e mezzo di “Easy Spirit” vera sorpresa di un album che va in cerca delle mille sfumature dell’animo umano.