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Rosalie James, polistrumentista e cantautrice britannica con sede in Cornovaglia, presenta “Girl I Was”, narrazione cruda e onesta che racconta l’esperienza personale dell’artista in una relazione tossica e abusiva. Il brano è stato prodotto da Daniel Knowles ed è un brano indie-rock dal taglio cinematografico e avvolgente, che si presenta morbido e accattivante. Molto bello il crescendo, con questo coro che prende forza e ci coinvolge immediatamente. C’è qualcosa di classico nella musica di Rosalie, qualcosa che ci riporta alle grandi artiste del passato eppure la sentiamo anche moderna, attuale: una canzone delicata ma nello stesso tempo fiera e orgogliosa.

“Girl I Was” è il primo brano del suo album. Intitolato “Full of Chemicals”, l’album prende spunto dalle sue lotte contro la neurodiversità, la dipendenza e la salute mentale.

Rosalie James è cresciuta imparando a suonare il pianoforte e la chitarra, ascoltando i Beatles e le Bangles sul suo Sony Walkman giallo brillante, piangendo sulla drammaticità appassionata del synth-pop e della new wave degli anni ’80, ossessionandosi con i testi degli artisti dreampop e indie degli anni ’90 e traendo ispirazione da chiunque fosse in grado di scrivere una buona canzone.

Dopo due lauree e dieci anni di lavoro come assistente sociale nel settore dell’assistenza sociale e della salute mentale, nel giugno 2023 Rosalie ha deciso che era giunto il momento di tornare alle sue radici creative. Il suo desiderio di cambiare il mondo rimane, invece di usare la sua musica per sensibilizzare e ridurre lo stigma in aree come la neurodiversità, la violenza domestica, la dipendenza e la salute mentale.

“Full of Chemicals”, come ci dicono le note stampa, sarà un mix lussureggiante di dreampop, indie rock, folk e Americana.

Ci sono così tante cose che vorrei dire, e le profondità della tristezza terminale e della gioia fugace possono essere espresse correttamente solo attraverso la musica – qualsiasi altra forma di comunicazione è corrotta dalla confusione e dal dubbio. Forse sentire troppo è in realtà sentire esattamente la quantità giusta quando si cerca di creare qualcosa di significativo. Comunque, non posso fermarmi ora

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