Un disco veloce e graffiante, che segue la linea energica, mordace, vitale e rassicurante del punk-rock e che, senza, forse rendersene nemmeno completamente conto, ci mostra come quella che consideriamo la tanto decantata e magnificata normalità dei tempi moderni sia, in realtà, una farsa illogica e paradossale, un cartone animato assurdo e dagli esiti estremamente dannosi e funesti per tante, troppe persone che, spesso, hanno l’unica colpa di essere nate o di vivere nel posto sbagliato.
Amyl spoglia le parole dalle frodi e dalle contraffazioni mediatiche del nostro presente, ce le mostra e ce le intona per quello che sono: piccole e grosse stronzate con le quali vogliono ingarbugliarci l’esistenza, raggirandoci e facendoci credere di avere ancora una scelta. Ed invece noi non abbiamo proprio un bel niente e questo disco, con le sue tredici tracce incisive – fuoco fatuo ribelle, indisciplinato e ramoneseggiante – ce lo sbatte in faccia in maniera schietta, irriverente, leale e fottutamente divertente. Gli Sniffers accompagnano l’apocalisse con i loro inni allegri e spassosi, quasi a volerci confortare del fatto che è tutto solamente uno sciocco e stupido gioco: la guerra è un gioco; le città distrutte sono un gioco; le bombe e i missili sono dei giochi; le minacce nucleari sono un gioco; e, alla fine, terminata la ricreazione, torneremo ognuno al proprio posto, compresi quelli che sono stati feriti, cancellati, morti, ammazzati.
La questione è che siamo persone in carne e ossa, abbiamo le nostre ambizioni, i nostri ideali, i nostri progetti, i nostri sogni e i nostri sentimenti e nessuna maledetta e maldestra carogna, come mette, immediatamente, in chiaro Amyl Taylor sin da subito, nella iniziale “Jerkin’ “, dovrebbe rovinarceli o portarceli via, che si tratti di amore, di sesso o passione, di politica, di famiglia o lavoro. Questo è il vero ed onesto obiettivo di queste ritmiche pulsanti e queste chitarre distorte: mostrare al mondo che, da quelle che possono sembrare le giornate peggiori, da quelli che sono considerati i luoghi più riprovevoli e schifosi e da quelle che sono le situazioni più difficili, ripugnanti e pericolose, possono spuntare i fiori più pregevoli, mirabili e seducenti. Opere di ingegno e ardore, di delirio e sensibilità, che mettono in risalto quanto di migliore può esserci in un essere umano, indipendentemente da quelle che sono le sue scelte, i suoi orientamenti, i suoi atteggiamenti o le sue idee.