Triste pensare che la Daptone, etichetta responsabile di un bel revival soul funk nel nuovo millennio, abbia dovuto salutare negli anni scorsi due artisti importanti come Sharon Jones e Charles Bradley, celebrando entrambi con album postumi compilati con cura e affetto.

Quello dedicato a Bradley si chiama “Black Velvet” e raccoglie inediti e versioni alternative tratte dalle sessioni di registrazione dei tre dischi pubblicati prima che morisse di cancro a sessantotto anni dopo una vita girovaga, passata facendo mille lavori e continuando a suonare e cantare di sera, per passione e per arrotondare lo stipendio (la storia di Bradley è raccontata in un bel documentario che si intitola “Soul Of America”).

Black Velvet era uno dei tanti nomi d’arte che Charles Bradley ha usato nel corso degli anni quando si esibiva come “imitatore” di quel James Brown che l’aveva stregato nel 1962 in un concerto all’Apollo Theatre. Si faceva chiamare anche Screaming Eagle of Soul o James Brown Jr. e col Godfather Of Soul aveva molto in comune, non solo la semplice somiglianza fisica: il magnetismo sul palco, il modo di scherzare col pubblico, oltre alla voce roca e vissuta.

Non era un semplice imitatore Charles Bradley anche se per dimostrarlo ci ha messo più di vent’anni. Sapeva cantare brani propri e altrui con l’esperienza del performer consumato, facendoli propri. Che cosa regala questo disco postumo, che Charles Bradley non abbia già  fatto vedere e sentire in “No Time For Dreaming”, “Victim Of Love” e “Changes”?

Tre cover di ottima fattura: “Stay Away” dei Nirvana, “Heart Of Gold” di Neil Young e “Slip Away” di Rodriguez, altro artista che ha raggiunto la fama più tardi di quanto avrebbe dovuto; la dolcezza amara di “(I Hope You Find) The Good Life”e dell’organo di “Fly Little Girl”, una versione elettrica e scintillante di “Victim Of Love” e l’eleganza di “I Feel A Change”. Ad accompagnare Charles Bradley in tutti i brani è la Menahan Street Band, perfetta per dare il tocco finale al suo irresistibile soul venato di funk.

I’m fine, brother. I got the love” diceva Bradley pochi mesi prima di morire e lo dimostrava ogni volta che saliva sul palco, regalando rose e abbracciando i fan che non gli hanno mai fatto mancare affetto e stima. “Black Velvet” è il grido di battaglia di chi non vuole arrendersi.