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Europa, fronte occidentale, 1916-Chemin des dames

Stretto nel pastrano verdescuro appesantito da fango e pidocchi, il fante del primo reggimento Nicolas R. a stento riesce a stringere il fucile tra le mani congelate. Le notti immense sotto un cielo cobalto, due piccole lucciole che danzano innocenti e silenziose, freddo pungente che ricopre di ghiaccio le sue narici: ecco tutto il suo tesoro. Boati sporadici in lontananza, Bertha sa come fare. Aspettano lì, nella tricea famelica, una lunga attesa per un istante fatale. Il tenente è nervoso, oggi se ne andava in giro guardando per terra. L’attacco è questione di ore. E attacco vuol dire morte certa. Nella furia del massacro nessun pensiero. Il peggio è il puzzo di urina e sudore freddo. Nella sequenza estrema dell’addio, fasi rallentate e sublimazione. Un sibilo. Ferito. Tra terreno stuprato e disfacimenti generali, dimenticato nella terra di nessuno, come un camaleonte mimetizzato nel colore-dolore del fango turbato attende inerte. E’ mattino. Uno splendido mattino, di quelli con tonnellate di sole mitigati da una leggera brezza rinfrescante. Una giornata per l’ozio e le maniche di camicia arrotolate. E invece una corazza di ghiaccio lo stringe. Non c’è pietà  per un giovane fante, perchè non ne ha bisogno. “Tutto mi è chiaro”. Silenzio e ricordi. Le promesse prima di partire, la voglia di essere parte di qualcosa di storico, l’ardore giovanile e la sua maledizione. I capelli neri e gli occhi nocciola. E poi il naso, le mani, l’alito della tua vita che sbatteva solo per me. Ed ora solo silenzio. Le voci degli uomini evaporano prima di toccarmi le orecchie. Eppure non c’è segno di tristezza o preoccupazione nei suoi occhi. “Ho la calma delle infinite visioni”, un mare placido che gioca vezzoso col bagnasciuga. Tra me e il mondo non c’è più niente che ci leghi, nessun affanno, nessun ‘dover essere’, nessuna gabbia. Ascolto il rumore doloroso dell’erba che si sforza di crescere. Sento le formiche, il fruscio del vento, lo sguardo di una margherita orfana miracolata dalla devastazione. E sono altrove…via da qui….

Stati Uniti d’America, costa occidentale, 2007-Portland

Matthew Cooper si sveglia spesso la notte in preda agli incubi. Di soprassalto sbarra gli occhi e scatta come una molla in avanti. Tutto sudato stringe a sè la coperta, annaspando alla ricerca d’aria. E’ buio. A tratti pallide luminescenze sciabolano il fitto nero della camera. E’ come se un flusso di energia l’avesse attraversato, mostrandogli cose totalmente estranee a lui. Quasi in trance, con gli occhi chiusi, si mette al pianoforte con in testa la quiete dopo la tempesta, perso nel ciclico fruscio di foglie e vento tra le cimase. Oltre le molecole del tempo e dello spazio, negli strati più alti del sentire c’è una zona di atarassia e lucidità , di melodie stratificate al sapore d’eterno dove menti libere e disilluse vagano alla ricerca di gemme sonore. Ecco cosa unisce questi due uomini che mai si sarebbero potuti incontrare, ma che nonostante tutto percorrono e sentono, o hanno sentito, le stesse strade dello spirito. La musica che sgorga copiosa dalle mani di Cooper, in arte Eluvium, è fatta di evocazioni, di rigore classico che insegue melodie pop, di ascolti di Stars of the Lid e Brian Eno, di ispirazione e silenzio rotto da boati lontani. Fluttuare tra le meraviglie oniriche di ‘Prelude for time feelers’ sarà  la cosa più naturale del mondo ed Edward Mani di Forbice farà  nevicare solo per te stanotte. Orchestrazioni sontuose e lente come il passaggio di nuvole in una giornata serena, accompagnano le note di pianoforte. Fino ad ieri pensavamo di padroneggiare lo spazio che ci era concesso, ci muovevamo sovrani tra l’aria che si disfaceva al nostro passaggio e la forza di gravità  che ci obbligava; ma da oggi sarà  diverso. Da oggi c’è solo la promessa di un viaggio diverso, da fare ad occhi chiusi e con le cuffie nelle orecchie. E andando andando ci verrà  voglia di stenderci in un verde prato sotto l’ombra accogliente di un platano…Allora ci sembrerà  di sentire le formiche, il fruscio del vento, lo sguardo di una margherita orfana… E saremo altrove, via da qui….

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Similar Artist: Stars Of The Lide, Nyman, Vangelis, Debussy
Rating:
1. Amreik
2. Indoor Swimming
At The Space Station
3. Seeing You Off The Edges
4. Prelude For Time
Feelers

5. Requiem on Frankfort Ave.
6. Radio Ballet
7. (Intermission)
8. After Nature
9. Reciting the Airships
10. Ostinato
11. Hymn #1
12. Repose In Blue