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In un mondo usa-e-getta si possono sempre trovare cose per cui vale la pena di dedicare tempo e attenzione e quando si è stanchi dell’odore di chiuso, in un panorama musicale saturo di prodotti omologati, cercando un po’ è possibile scovare artisti non convenzionali e respirare una boccata d’aria fresca.
Questa è la musica di Swod, progetto della coppia Oliver Doerell (che compone anche con lo pseudonimo di Dictaphone) e Stephan Wohrmann, avanguardia del movimento neo classico.
I due artisti tedeschi hanno finalmente pubblicato il loro secondo album, lungamente atteso dopo il sorprendente esordio di tre anni fa “Gehen” sempre per la City Center Offices, etichetta nota per la pubblicazione di prodotti di elettronica minimale/idm/ambient.
Quella di Swod non è il tipo di musica che scaturisce da esperienze ed emozioni personali dell’artista ma è piuttosto una musica che suggerisce e vuole creare ed evocare emozioni e stati d’animo nell’ascoltatore come se fosse la colonna sonora di un film immaginario o di un sogno.
Non hanno una forma i nove pezzi di Sekunden; sono elaborate sovrapposizioni di suoni, effetti sintetici, voci sussurrate, su una traccia punteggiata dalle note del pianoforte, tessiture musicali dilatatissime in cui la destrutturazione del brano si trasforma in poesia.
Apre l’album Montauk che con il suo assolo di pianoforte dà  subito l’idea di cosa ci si deve aspettare da questo disco, sviluppandosi lentamente grazie alle note di un basso, sospiri, glitch e fruscii appena percettibili.
In Ja, voci sussurrate che sembrano provenire dalle profondità  dello spazio si incastrano in un ticchettio frenetico che contraddice il ritmo della dilatatissima trama melodica.
Deer è uno splendido pezzo di musica classica contemporanea, un turbinio di note su cui germoglia una foresta tecnologica di distorsioni e sofisticate elaborazioni elettroniche mentre in Belgien l’immancabile pianoforte, il protagonista assoluto dell’intero album, è accompagnato da un misterioso dialogo a due voci che sembra tratto da un film.
Il capolavoro di “Sekunden” è però la traccia di chiusura dell’album: Patinage. La reiterazione del tema melodico che sembra arrivare come un’onda da distanze siderali si smorza e riprende vigore a fasi alterne lasciando il posto a crepitii indefiniti. E poi finalmente arriva la melodia come un regalo inatteso.
Una seconda prova meravigliosamente riuscita: frammenti di parole sussurrate come echi lontani, il suono del giorno che si trasforma in notte, la luce che passa dall’alba al tramonto, uno scorrere ininterrotto e fluido di sensazioni e immagini, indefinite e cristalline allo stesso tempo, che si inseguono nel vento rivelando paesaggi luminosi; un crescedo evocativo di versi di insetti, gocce di pioggia, suoni sintetici che disegnano atmosfere oniriche.
Impossibile spiegare com’è il sole a qualcuno che non l’ha mai visto.
Impossibile esprimere la bellezza di ques’album a qualcuno che non ha mai ascoltato Swod.

Cover Album
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Sekunden [ CCO/Hausmusik – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Dictaphone, Xela, Porn Sword Tobacco
Rating:
1. Montauk
2. Ja
3. Deer
4. Sekunden
5. Exit
6. Insects
7. Belgien
8. Frost
9. Patinage