Il 29 dicembre del 2001 ci lasciava Florian Frick, uno dei più grandi compositori dello scorso secolo, passato alle cronache per essere stato l’unico membro fisso della seminale band krautrock Popol Vuh. E proprio a distanza di dieci anni la SPV Records rende omaggio ai Popol Vuh con una compilation doppia intitolata “Popol Vuh Revisited & Remixed 1970-1999”.

Una raccolta che si divide tra l’esperienza più eterea della band nel primo disco, lasciando ampio spazio alle divagazioni ambient che spesso erano spina dorsale delle composizioni della band (e del kraut in generale, basti pensare ai Tangerine Dream), e puntando ad un omaggio sotto forma di remix, quanto mai sentito e dovuto da parte di svariati artisti che dall’esperienza dei Popol Vuh hanno preso ispirazione ed insegnamento.

La prima parte (“Planet Side”) ci offre quindi una prospettiva del viaggio cosmico dei Popol Vuh, quella più eterea come dicevamo prima. Estratti dalle colonne sonore di “Aguirre”, “Cobra Verde” e “Nosferatu”, materiale risalente agli ultimi anni di attività  della band ed un inedito (“Kailash: Last Village”). Una summa adatta a chi voglia approfondire questo lato più leggero della band, ma non esaustivo di una carriera talmente intensa e rivelatrice, in molti sensi.

La seconda parte (“Cosmic Side”) mette in campo dei veri numeri uno della manipolazione sonora: Mouse On Mars (alle prese con “Through Pain To Heaven”) Mika Vainio dei Pan Sonic (“Nachts Schnee”), gli Stereolab (“Hosianna Mantra”), Thomas Fehlmann (The Orb, Schnee). Un risultato che non tradisce le attese, soprattutto nel magistrale lavoro di Peter Kruder con “Aguirre I/II”.
Un acquisto consigliato, magari accoppiato per i neofiti del genere al seminale debutto dei Popol Vuh, “Affenstunde”.