Dopo aver chiuso il ciclo dei Pains Of Being Pure At Heart con il quarto LP, “The Echo Of Pleasure”, uscito a settembre 2017, Kip Berman si è trasferito in New Jersey e, nel giro di pochi anni, è diventato padre di due bambini, Viola e Maury: la sua carriera musicale ovviamente è cambiata e ultimamente è arrivato il suo nuovo progetto, The Natvral, con cui ha appena realizzato il suo primo LP.

Registrato insieme al suo storico collaboratore Andy Savours, “Tethers” vede tra i suoi ospiti Jacob Sloan (basso), Brian Alvarez (batteria), Sarah Chihaya (backing vocals) e Kyle Forester dei Crystal Stilts e dei Woods (organo), tutti amici di Kip con cui aveva già  lavorato in passato.

Ora se ne è andato il suono indie-pop dalle tendenze shoegaze dei Pains per lasciare invece posto a influenze decisamente più folk e vicine alla tradizione cantautorale a stelle e strisce.

L’iniziale “Why Don’t You Come Out Anymore?” è un buon esempio di ciò che succederà  in questi trentotto minuti: esuberante ed energetico, sembra essere una versione euforica e moderna di Bob Dylan (con tutto quello di positivo che ciò puo’ significare). Qui la chitarra è accompagnata dalla batteria e da un magnifico organo, fonte vitale e grande protagonista in più di un occasione in “Tethers” (davvero ottimo il lavoro dell’esperto Forester).

Mette i brividi l’atmosfera della successiva “New Moon” dai toni malinconici: il ritmo leggero e i vocals meditativi di Kip ci ricordano da vicino il primo Tallest Man On Earth, un artista che stimiamo davvero tanto. I sentimenti arrivano dritti al cuore senza alcun bisogno di dover mai forzare.

Splendida poi “Tears Of Gold”, un emozionante momento di rock classico dai ritmi delicati e dalle tinte malinconiche con delle linee di chitarra estramemente leggere e piacevoli, mentre “Stay In The Country”, pur sempre riflessivo, alza il ritmo passeggiando su territori folk-rock di grande qualità  (anche qui degno di nota il lavoro di Kyle al piano).

Un album di valore che mostra l’attuale volto dell’artista Kip Berman, questo “Tethers” è un lavoro sincero e solido ed capace di trasportare perfettamente lo spirito emotivo del musicista originario di Philadelphia: una promozione decisamente meritata.

Photo Credit: Remy Holwick