Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

ELBOW – “Flying Dream 1”
[Universal]

Gotico e teatrale, così ne parla la band, “Flying Dream 1” nasce prima in remoto poi negli home studios di Londra e Manchester, per essere finalizzato con sessions all’interno di un magnificio Theatre Royal di Brighton completamente vuoto.
Ispirato dal paziente ascolto di dischi ‘silenziosi’, Guy Garvey cita Talk Talk, John Martyn, PJ Harvey, Blue Nile, Kate Bush e Van Morrison questo nuovo lavoro promette di essere un ulteriore, esaltante, capitolo di una band sublime.

ADELE – “30”
[Columbia]

6 anni attesa e poi all’improvviso il ritorno.
Adele fa “30” proponendo, almeno nelle intenzioni, un disco che piacerà  al fan di lunga data, ballad struggenti dominate dalla sua estensione vocale, e a chi la vorrebbe vedere sconfinare dalle sue zone di comfort musicali. Lo stuoli di stimati produttori ingaggiati serviranno a consegnarci un artista in grado di proporre qualcosa di più della migliore copia di se stessa ?

STING – “The Bridge”
[UMC / Polydor]

Il quindicesimo album in studio dell’artista inglese nasce, come tanti da quel maledetto marzo 2020, sotto il devastante peso della pandemia:
Queste canzoni sono tra un luogo e un altro, tra uno stato d’animo e un altro, tra la vita e la morte, tra le relazioni. Tra pandemie e tra epoche ““ politicamente, socialmente e psicologicamente, tutti noi siamo bloccati nel mezzo di qualcosa. Abbiamo bisogno di un ponte.

BRIAN WILSON – “At My Piano”
[Decca]

Brian Wilson e un pianoforte per una carrellata di vecchi successi dei Beach Boys.
Roba da completisti ma davanti al genio alle prese con il suo amato strumento noi non possiamo far altro che
inginocchiarci, figuriamoci quindi se non possiamo concedere almeno un ascolto a questa nuova release firmata, oltretutto, dalla storica Decca Records:
Avevamo un pianoforte verticale nel nostro soggiorno e da quando avevo 12 anni lo suonavo ogni giorno. Non ho mai preso una lezione, ero completamente autodidatta. Non riesco a esprimere quanto il pianoforte abbia giocato un ruolo così importante nella mia vita. Mi ha procurato conforto, gioia e sicurezza. Ha alimentato la mia creatività  e la mia natura competitiva. Lo suono quando sono felice o mi sento triste. Amo suonare per le persone e amo suonare da solo quando nessuno sta ascoltando. Onestamente, il pianoforte e la musica che creo su di esso probabilmente mi hanno salvato la vita.

OASIS – “Knebworth 1996”
[Big Brother Recordings]

Lo storico doppio concerto di Knebworth, recentemente riesumato in un docufilm che ci ha fatto versare litri e litri di lacrime, esce oggi anche in versione audio.
Niente di nuovo, niente di mai ascoltato prima, ma l’impatto emozionale per chi ha amato gli Oasis e quegli anni rimane intatto… fazzoletti alla mano e via con il play.

FINE PLACE – “This New Heaven”
[Night School Records]

Frankie Rose aggiunge un nuovo progetto alla sua lunga lista.
Batterista dei Crystal Stilts, Vivian Girls e Dum Dum Girls, autrice di svariati album in veste soliste, la musicista di Brooklyn questa volta fa salire a bordo Matthew Hord (Running e Pop. 1280) e lancia i Fine Place.
E se come garanzia all’ascolto non bastasse il curriculm vitae della Rose aggiungete al pacchetto Cure e i Cocteau Twins citati tra le influenze dichiarate e una cover de Adult Fantasies, band belga misconosciuta anni ’80.

THE DARKNESS – “Motorheart”
[Cooking Vinyl]

Metti la puntina del giradischi ovunque su “Motorheart” e sarai immediatamente trasportato da questa valle di lacrime lamentose e piangenti ai campi elisi del rock dove tutte le mani sono alzate. dicono i Darkness
E come se non bastasse aggiungono:
Le bevande ““ proprio come nel Club Tropicana di un tempo ““ sono gratis, e tutti indossano un sorriso delizioso. Fa rock? Il sole è caldo? Il tocco del tuo partner è diventato freddo? I Darkness sono lo stivale orwelliano che calpesta la faccia flaccida del rock flaccido, per sempre!
Dai che lo sappiamo: nonostante tutte quelle tutine attillate e quel retrogusto di glam posticcio un pò di voglia di premere play ti è venuta:

DEAP VALLY – “Marriage”
[Cooking Vinyl]

Dopo l’ottimo esperimento “Deap Lips”, in collaborazione con i Flaming Lips, Lindsey Troy e Julie Edwards piazzano il loro terzo disco in studio.
Con “Marriage” le Deap Vally allargano il giro di collaborazioni e arricchiscono il loro sound di nuove influenze e strumentazioni:
Essere in una band è come essere in un matrimonio: a volte è magico, a volte è insopportabilmente impegnativo. Per rinvigorire questo matrimonio, abbiamo fatto del terzo album un esperimento con nuovi collaboratori e una strumentazione che spinge i limiti di ciò che ci ha definito in precedenza. Ci stiamo liberando dai rigidi vincoli creativi entro i quali esistevamo in precedenza (due membri, due strumenti, due voci). Scrivere con i musicisti che abbiamo coinvolto in questo disco ““ come jennylee, KT Tunstall, Peaches e Jennie Vee ““ è stata un’esperienza indimenticabile, e siamo così felici di avere il risultato della nostra rinascita creativa nell’album.

SWANSEA SOUND – “Live at the Rum Puncheon”
[Skep Wax Records]

Hue Williams (Pooh Sticks), complice la noia del recente lockdown, raccoglie intorno a se amici e collaboratori di vecchia data: Amelia Fletcher (ex-Talulah Gosh, Heavenly), Rob Pursey (anche lui ex-Heavenly) e Ian Button (ex-Death In Vegas).
Buone dosi di Kinks, Ramones e influenze C86, taglio anni ’80 ma testi ben ancorati agli anni 2000, insomma un nuovo ‘supergruppo’ pronto a far battere forte i nostri cuori nostalgici.

CONVERGE – “Bloodmoon: I”
[Epitaph Records]

Volevamo fare qualcosa di più grande di un album con 4 membri.
Detto fatto. La band metal hardocore di Salem porta su disco il progetto svelato sul palco del Roadburn Festival del 2016 e più volte rinviato anche a causa recentemente pandemia.
In “Bloodmoon: I” il suono e la scrittura dei Converge si arricchisce della presenza di Chelsea Wolfe, il suo collaboratore Ben Chisholm e il chitarrista/cantante di Cave In e Mutoid Man Stephen Brodsky.

BODY/DILLOWAY/HEAD – “Body/Dilloway/Head”
[Three Lobed]

Il duo diventa trio.
Kim Gordon e Bill Nace allargano la collaborazione al musicista elettronico Aaron Dilloway pubblicando oggi l’omonimo disco di un neonato, e speriamo duraturo, progetto.
L’ex bassista dei Sonic Youth introduce così questa nuova esperienza musicale:
Una delle cose che mi piace di più nel suonare musica improvvisata e specialmente nei Body/Head con Bill è la libertà  costantemente esaltante e la sorpresa di ciò che sta per accadere in un dato momento. Fare questo disco con Aaron Dilloway, che ho sempre ammirato molto, ha aggiunto un altro strato di incognita e un altro modo di rinunciare al controllo. Aaron ha preso i nostri suoni/musica come fonte e ha fatto “a modo suo”, per così dire, schiacciando qualsiasi narrazione che esisteva per entrarci e facendo qualcosa di diverso da quello che avremmo fatto come Body/Head.

BEACH FOSSILS – “The Other Side”
[Bayonet]

Ispirato dall’amore per artisti come Bill Evans, Lester Young, Chet Baker e Vince Guaraldi, Dustin Payseur leader dei Beach Fossils reimaggina in chiave jazz i brani più noti della sua band.
Fuori quindi chitarre e batterie dall’incidere dreamy e jangle pop dentro atmosfere da fumoso club di Upper West Side con dolci pianoforti, sassofono, contrabbasso e una batteria spazzolata.

KAYTRANADA – “Intimated EP”
[Bayonet]

Dopo due anni di silenzio, l’ultimo “BUBBA” vincitore di un Grammy come “Best Dance/Electronic Album” è uscito nel 2019, il dj produttore canado-haitiano Kaytranada pubblica a sorpresa un nuovo EP ricco di illustri collaborazioni.
Le tre tracce inedite di “Intimated”, che puoi ascoltre da oggi, si avvalgono della presenza di H.E.R., Thundercat e Mach-Hommy.
Delizioso antipasto di un nuovo disco che da tempo attendiamo speranzosi.