La solitudine, spesso, diventa necessaria. Una volta che si è liberi da ipocrisie e da condizionamenti esterni, è possibile conoscere davvero sè stessi, passaggio indispensabile e fondamentale per poi connettersi con il mondo che abbiamo attorno e con le persone che ne fanno parte. Non c’è alcuna contraddizione in coloro che, attraverso queste rumorose e vibranti sonorità , pervase da uno spirito indomito, ribelle e punkeggiante, compiono un viaggio nel silenzio della propria memoria e dei propri ricordi, arrivando a riconoscere meglio le paure, i dubbi e i bisogni altrui.

Sarà  questa contrapposizione di rumore e di silenzio, di dentro e fuori, di estati e inverni, di strade sporche ed affollate e stanze candide e sterilizzate, a liberarci dalla vera e dolorosa solitudine che è quella del potere fine a sè stesso, quella che si nutre di odio nei confronti di tutto ciò che non riesce a comprendere e accettare, quella che idolatra una falsa e menzognera bellezza virtuale, mostrandosi insensibile e ostile nei confronti delle difficoltà  e delle sofferenze di chi è semplicemente nato dalla parte meno fortunata del mare.

I cinque brani di questo EP (marchiato We Were Never Being Boring Collective, cosa sempre gradita) tra riff vigorosi e una disarmante e darkeggiante malinconia, attraverso un fluire di sonorità  indie-rock e un poco comune uso del francese nei testi, scavano nel buio del nostro spirito, mettendo in evidenza quei pensieri e quelle percezioni che, spesso, preferiamo ignorare, convinti che si tratti di debolezze inadeguate alla brutalità  dei tempi attuali oppure di fragilità  talmente ingombranti da rovinarci la vita e impedirci qualsiasi tipo di realizzazione. In realtà  esse sono le uniche stelle che ci permettono di orientarci nell’oscurità , di dare un senso alle nostre scelte e alle nostre azioni, liberandole dall’eccessivo materialismo e rendendoci consapevoli di essere sì dei camminatori solitari, ma di seguire un percorso comune e collettivo, ossia un cammino che è finalizzato a migliorarci grazie all’incontro di altri viaggiatori, di altre esperienze, di altre narrazioni, di altre sensibilità .

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