Due sono gli anni trascorsi dall’esordio dei Futureheads, decine sono le nuove bands che nel frattempo si sono affacciate sul proscenio d’oltremanica. Considerazione fondamentale da fare questa per raccontare “News & Tributes “, perchè se all’uscita del primo omonimo Lp i Futureheads potevano giocarsi la carta della ‘novità ‘ del ritorno delle sonorità  post punk o art rock, ora la scena musicale è veramente satura di certi revivalismi. Evidentemente questo l’hanno capito pure i quattro kids di Sunderland, ed il loro nuovo lavoro non indugia sugli stessi schemi che li avevano portati al meritato successo nel 2004.

Una scelta coraggiosa, forse, chissà  quanto dettata dalla reale volontà  di non ripetersi e quanto dal fatto che non era facile comporre un altro album del valore del precedente. Insomma, scelta coscienziosa o carenza creativa che sia, ” News & Tributes ” non convince appieno come il suo predecessore. Ci sono diversi buoni pezzi, i Clash, il Paul Weller dei Jam e gli Housemartins continuano a far capolino da tutte le parti e ora fanno spazio anche al Damon Albarn prima maniera, alle sporadiche apparizioni degli XTC e alle cose migliori degli Ordinary Boys, ma mi chiedo se questo basti a reggere l’urto della concorrenza, in terra d’albione terribilmente numerosa e incalzante.

NME non gradisce sostenere a lungo bands che siano ordinariamente nella media, perchè di gruppi da 6 in pagella ne escono tutti i giorni a quelle latitudini, quindi se tu fai parte della media o ti fai fotografare mentre inietti una dose di eroina a qualche tua fan e finisci su tutte le copertine o rischi di finire nell’oblio del british pop. I Futureheads hanno quindi due possibilità : iniziare a vestirsi con degli stracci firmati Dior e avvertire tutti i fotografi della zona quando si stanno accingendo a sdraiarsi una botta di cocaina oppure alzare il tiro della loro musica. Fossi in loro scegliere questa seconda opzione perchè a mio parere le capacità  hanno dimostrato di averle tutte.

In caso contrario il problema è che di gente ancora tanto Jam & Clash-addict da apprezzare ottimi pezzi intrisi di Inghilterra come ” Face “, “Back To The Sea ” e ” Skip To The End ” ora come ora ancora se ne trova ma, si sa, quando canzoni simili le senti da troppo tempo, da troppi gruppi e per troppo volte rischi di annoiarti”… almeno fino alla prossima next”“big-thing che, se continueranno su questa strada, speriamo arrivi per i Futureheads il più tardi possibile.