Esce un po’ in sordina, succube di una promozione non proprio eccelsa, il nuovo lavoro de Il Genio, a due anni di distanza da quel debutto che tanto interesse destò non solo sulle sponde più indipendenti.

La buona notizia è che no, non c’è una “Pop Porno” 2.0. Rimuovete tranquillamente dalle vostre menti le immagini di Simona Ventura che sgambetta sciantosa sulla voce eterea di Alessandra Contini, perchè con buona probabilità  non riaccadranno cataclismi di tale portata. Forse.
Forse perchè molti sono i possibili singoli contenuti nel disco, anche più del primo estratto, la cinematografica “Cosa Dubiti”, sorta di dialogo noir tra i due protagonisti a ritmo di una base che più che un film di spionaggio sixties ricorda le ultime reinterpretazioni in tema a mano degli AIR (sì, è una cosa positiva). Altrettanto appeal radiofonico potrebbe ricevere la prima traccia, “Il Genio”, che apre il disco con una militaresca rullata di tamburi per proseguire sulla più placida delle melodie easy listening, per poi ridarsi un tono nel ritmato e sintetico ritornello. Già  da qui appare evidente quanto poco la formula del debutto sia stata modificata, salvo una maggiore attenzione ritmica e un uso più frequente di sintetizzatori retrò, accelerando i tempi dei brani e rendendoli più ballabili. Altra evoluzione, più sostanziale, è quella che si avverte dal punto di vista dei testi: non più lunghe liste citazionistiche e riesumazioni di vecchi brani retro-trash (che per carità , in quanto a fascino non hanno di che lamentarsi) ma contenuti più elaborati, sempre sospesi tra l’ironico e l’onirico.

Un’ispirazione vintage vagamente kitsch ritorna in “Amore Chiama Terra” e nell’ottima “Tahiti Tahiti”, che comincia come “Tropicana” e prosegue come un random brano dei migliori Krisma, pura magia pop anni ’80. La beatlesiana “Tu mi sai dire” e “Cosa Pensi” nonostante le migliori intenzioni non lasciano molto, mentre la simpatica “Overdrive”, sui benefici del distorsore dal vivo, nella sua semplicità  segna uno dei momenti più piacevoli del disco.
Le conclusive “Sì per sempre mai” e “Dire mai più”, costruite su giri di synth e archi, condividono l’atmosfera malinconica che mancava al debutto, dimostrando maggiore maturità  e crescita dal disco d’esordio. Un’ottima prova per un duo, a tutt’oggi, incapace di deludere.

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Vivere Negli Anni X
[ Disastro – 2010 ]
Similar Artist:Baustelle, Studiodavoli, AIR, Blonde Redhead
Rating:
1. Il Genio
2. Fumo Negli Occhi
3. Cosa Dubiti
4. Amore Chiama Terra
5. Tu Mi Sai Dire
6. Tahiti Tahiti
7. Del Lei
8. Non Avrai
9. Cosa Pensi
10. Overdrive
11. Sì Per Sempre Mai
12. Dire mai più