Nel ’90 usciva “Repeater”, primo album dei Fugazi, e nulla sarebbe stato più lo stesso nel mondo alternative americano: “You Have Not Control” non è solo un verso della canzone “Merchandise”, è una presa di coscienza e un passo in avanti nel determinare i propri spazi, la propria volontà , le proprie idee, è l’affermazione di un pensiero differente da quello imperante.
è con estremo piacere che vi presento questo tributo ai Fugazi, intitolato proprio “You Have Not Control”: un tributo che subito mette le cose in chiaro, afferma la propria genesi DIY e insieme la propria territorialità , sfida le logiche di mercato, rifiuta il copyright (sul sito del collettivo Get Up Kids!, tra gli artefici del progetto, potrete scaricare liberamente il disco e leggere molte cose interessanti sul tema copyleft) e si propone liberamente sul web a chiunque voglia ascoltarlo.
Interamente composta da band campane di ristretta fama e giovine età (eccetto L’Enfance Rouge, trio franco-italiano già affermato, autore di un’inafferrabile noise sperimentale e terzomondista) la compilation si apre con un gruppo noto ai nostri lettori: degli ottimi napoletani Iride ci eravamo occupati riguardo il loro esordio autoprodotto e non smentisco quanto scritto all’epoca con la traccia d’apertura, una cover semi-acustica di “Bulldog Front” (tratta da “13 Songs”) potente e diretta quanto l’originale.
L’Enfance Rouge rilegge tra francese e italiano, con il suo personalissimo (e indefinibile) stile, “Repeater”; mentre al trio Nasov è affidata una rilettura fedele e incazzata di “Merchandise”. Ma tra omaggi fedeli (gli storici Bandiera Dell’Odio) e lampi di furia hardcore (Ultimo Giro e Mejerchol’d) saltano fuori anche notevoli sorprese: “Arpeggiator” che nella versione di K-Conjog (al secolo Fabrizio Somma) suona sfuggente ed esotica, “Cashout” che mantiene l’inquietudine originaria ma viene spostata dagli Insula Dulcamara in territori dove l’indie-rock flirta con jazz e trip-hop, “Turnover” che ad opera dei Lidryca si trasforma in combattivo crossover drum’n’bass (sulla falsariga degli Asian Dub Foundation).
Uno spettacolo è anche la versione acustica di quel gran pezzo di “Waiting Room” firmata dai bravi Lev, ma è solo un tassello di questo bellissimo progetto, fieramente e veramente, indipendente e alternativo, due aggettivi che si sentono spesso, ma poche volte sono altrettanto calzanti.
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2. L’Enfance Rouge ““ Repeater
3. Nasov ““ Merchandise
4. Fuzz ““ Do You Like Me?
5. K-conjog ““ Arpeggiator
6. Gino Fastidio ““ Break
7. Insula Dulcamara ““ Cashout
8. Lidryca ““ Turnover
9. Nembrot ““ Pink Frosty
10. Nouer ““ Life And Limb
11. Bandiera Dell’Odio ““ Bed For The Scraping
12. Lev ““ Waiting Room
13. Ultimo Giro ““ Great Cop
14. Mejerchol’d ““ Break
15. DasAuge ““ Long Distance Run