Intervista A No Age by Indieforbunnies on Mixcloud

Continuando un’incredibile ascesa di consensi sia di pubblico che di critica, iniziata dal debutto su Fat Cat Records e coronata dall’esordio su Sub Pop del 2008 chiamato “Nouns” e dal seguente EP “Losing Feeling” del 2009, i No Age confermano il loro momento d’oro e presentano “Everything in Betwween,” il nuovo album che ha visto la luce in Italia il 23 Settembre 2010.

Venuti fuori dalla scena art-punk di Los Angeles e dal movimento creativo e seminale legato al club The Smell, il duo formato da Dean Spunt e Randy Randall decostruisce il proprio noise-pop originale, arricchendolo con nuovi e spiazzanti elementi, pur mantenendo quell’imprevedibile e suadente equilibro tra melodia e rumore, marchio di fabbrica del gruppo.

Intervistiamo Dean Allen Spunt, poco prima della data di Bologna, uno dei due appuntamenti italiani a supporto della recente uscita discografica.

Mi ricordo di avervi visto al Primavera Sound Festival a Barcellona, nonostante il fatto che avete suonato nello stesso orario dei Charlantans, davanti a voi c’ era un bel po’ di gente, com’e’ stata quell’ esperienza?
E’ stato molto divertente. Mi e’ piaciuto suonare a quel festival.

Prima del Festival a Barcellona abbiamo intervistato i Wave Pitcures che anche loro erano ospiti del Primavera e alla domanda se preferivano suonare nei Festival o nei Clubs, hanno risposto che preferivano i secondi. Tu invece che preferisci
Noi preferiamo suonare nelle case, ci piace suonare in posti molto intimi, come negli squats, in luoghi che sono molto difficili da trovare.

Infatti siete famosi per le vostre gigs in negozi di fiori, librerie o in caffe’ c’e’ un motivo per questo?
Si, perche’ in questi posti le aspettative sono sconosciute sia da parte della band che da parte del pubblico inoltre sono posti non convenzionali e l’eccitamento e’ ancora maggiore.

Il nuovo album “Everything in Between” mi sembra piu’ maturo e meno noise rispetto al precedente, tutto cio’ e’ casuale o e’ una cosa voluta?
Penso che sia stata un’ evoluzione naturale, anche noi siamo piu’ maturi e il nostro suono e’ sempre autentico e ci rispecchia in qualche modo. Non ci interessa ripeterci album dopo album.

Ho letto molte recensioni positive a proposito di “Everything in Between”, Pitchfork lo ha messo nella categoria Best New Music? Cosa pensi di tutta questa critica positiva?
Per essere onesto, non so se credere alle recensioni, non so quanto queste siano autentiche. Noi facciamo la musica che ci piace suonare. Rispetto naturalmente tutte le opinioni ma cerco di non farmi condizionare da queste. La mia felicita’ non dipende dalle opinioni degli altri. Mi piace invece che la nostra musica arrivi ad un audience maggiore, prima suonavamo per noi stessi e per i nostri amici….ma per quel che riguarda la critica, un giorno ti ama e il giorno dopo ti abbandona.

Come fan di Daniel Johnston di devo dire che la traccia “Common Heat” mi ricorda molto la sua musica, soprattutto come la canti.
Amo Daniel Johnston, penso sia un genio, tuttavia non e’ stata nostra intenzione imitare Daniel Johnston, forse perche lo ascolto spesso e’ venuta fuori una canzone che puo’ avere qualcosa di Daniel.

C’e’ una performance che puoi dire che te la ricorderai per sempre?
WOW, …

Forse quella di stasera..
Spero che quella di stasera sia una di quelle, ci stiamo migliorando sera dopo sera, in ogni concerto sento che c’e’ un’ energia maggiore e non vedo l’ora di suonare.

Link:

Puoi ascoltare Afternoon Tunes ogni sabato pomeriggio dalle 16.30 alle 18.00 sulle frequenze di Radio Citta’ Fujiko in streaming sul sito www.radiocittafujiko.it

Photo Credit: Aaron Farley