Liverpool ha poco da offrire. E’ la tipica cittadina inglese grigia e uggiosa. Tutti gli amanti della musica però, un giorno o l’altro, si diranno o si saranno già  detti di dover fare una sorta di pellegrinaggio da quelle parti. Se uno non sa che nel Merseyside è nata una delle band più influenti del secolo scorso, non solo musicalmente ma anche socialmente, ti prenderebbe per matto. Liverpool è la Genova d’Inghilterra, o Genova è la Liverpool d’Italia, come volete. C’è poco. Ci sono gli scousers sdentati che svaligiano le case, uomini di mare che scaricano navi e si vanno a ubriacare in qualche pub, dopo essere stati o all’Anfield o al Goodision ad ammalarsi per le loro squadre del cuore. Questo è quello che offre Liverpool. I Sand Band sono la risposta a questa breve descrizione della cittadina del nord Inghilterra.

Proprio in questo inizio 2011 i quattro di Liverpool hanno cominciato a far parlar di loro in maniera insistente. Oltre al loro album di debutto (di cui parleremo nelle prossime righe), per il loro arruolamento alla corte di Noel Gallagher, in vista del suo album da solista. Non è una novità  che i Sand Band, il loro leader in primis David McDonnell, collaborino con artisti di primissima fascia. Lo hanno già  fatto per l’ex Verve, Richard Ashcroft, e per i loro concittadini Coral.

Il loro album di debutto “All Through The Night” è folk allo stato puro. Ballate semiacustiche su cui posa la voce vellutata di McDonnell. Il risultato però può essere riassunto con un parola: monotonia. Monotonia della struttura dei pezzi che rimane costante per l’intero album: steal guitar, arpeggi di chitarra e una sezione ritmica delicata, anche troppo.

McDonnell non fa mistero di ispirarsi ai grandi del folkrock,”The Secret Chord” è un omaggio al Maestro Leonard Cohen, mentre “Out of Sight” è dedicata a Mark Linkous, meglio conosciuto come Sparklehorse, che se ne è andato lo scorso marzo. In tutto l’album, inoltre, incombe insistente l’ombra di Neil Young e del panciuto Jeff Tweedy e dei suoi Wilco.

Sono poche i pezzi che rimangono in testa, tra questi quello che è stato il primo singolo della band “Set Me Free”, poi però i quattro si stazionano su una forma che prende poco l’ascoltatore e che da l’impressione che l’album non voglia mai finire.
E’ molto probabile che i quattro facciano la fine di una manciata di sabbia che viene portata via da una folata di vento, almeno che il Gallagher maggiore non se li prendi sotto spalla e gli illumini il cammino.

All Through The Night
[ Africantape – 2011 ]
Similar Artist: Coral, Leonard Cohen, Neil Young, Verve, Sparklehorse
Rating:
1. Set Me Free
2. To be Where You Are
3. Song That Sorrow Sings
4. The Secret Chord
5. Open Your Wings (Interlude)
6. The Gift And The Curse
7. Someday The Sky
8. Burn The House / Hourglass
9. All Through The Night
10. If This Is Where It Ends (Outro)

Ascolta “Song That Sorrow Sings”