Fa uno spiacevole effetto scoprire che su questa webzine non si sia mai recensito un disco dei Tinariwen. In fondo parliamo di una band che nell’ultimo decennio ha portato la propria musica negli altri cinque Continenti, dopo anni e anni passati a suonare in lungo e in largo per quello africano. Una band che ha tra i propri estimatori musicisti del calibro di Carlos Santana, Robert Plant, Tv On The Radio, Wilco e Franz Ferdinand, tanto per citare i primi che mi vengono in mente, e che ha calcato i palchi di Festival come Montroux, Roskilde e Glastonbury, lasciando estasiate folle oceaniche (si vocifera pure di una leggendaria performance a Villa Arconati). Una band che ha spazzato via, già  con “The Radio Tisdas Sessions” anno 2001, l’inutile e vagamente razzista etichetta di “world music”, mescolando generi, ben più transnazionali di quanto pensiamo, quali blues e rock alla musica tradizionale tuareg, roba che ha mandato in tilt il cervello di Damon Albarn ad esempio.

Con “Tassili” cerchiamo di coprire questo buco decennale, operazione non facile per almeno due motivi: primo, perchè i Tinariwen sono in costante movimento (ineluttabile per dei tuareg) sia fisico che per quanto riguarda l’ispirazione e secondo, per il fatto che questo non è certamente il miglior disco dell’ensemble desertico (Tinariwen è plurale di Tenerè cioè deserto, appunto). Per cui non vale il discorso di partire da qui per capire la band, no no, i dischi di Ibrahim Alhabib e soci vanno ascoltati tutti, per poi potersi chiedere come si sia potuto vivere senza.

Per questo disco la band si è ritirato sull’altopiano algerino sito nel Parco Tassili, con loro pochi e prestigiosi collaboratori: Tunde Adebimpe e Kyp Malone dei Tv On The Radio (voce e chitarra in “Tènèrè Taquim Tassom”), Nels Cline dei Wilco a tessere trame nel brano di apertura “Imidawan Me Tenam” e la Dirty Dozen Brass Band che regala maggior respiro  alla scura “Ya Messinagh”. Il risultato finale è un disco rallentato, cupo e dove predominano le tinte scure, dove il blues più viscerale prevale sul rock e sui canti corali che avevamo amato nelle prove precedenti. “Tassili”  è un lavoro che denota e porta all’introspezione, che coinvolge meno la pancia ma che resta, comunque, dannatamente umano, nei suoi solchi scorre sangue ribollente. Lo stesso che non siamo abituati a sentire nella pallida musica Occidentale contemporanea.

Tassili
[  Anti – 2011 ]
Similar Artist:  Alì Farka Tourè, Toumani Diabatè, Dirtmusic, Orchestre Poly-Rythmo
Rating:
1. Imidawan Ma Tennam
2. Asuf D Alwa
3. Tenere Taqqim Tassom
4. Ya Messinagh
5. Walla Illa
6. Tameyawt
7. Imidiwan Win Sahara
8. Tamiditin Tan Ufrawan
9. Aden Osamnat
10. Tenidagh Hegh Djeredjere
11. Swegh Attay

Ascolta “Tenere Taqqim Tossam”