Registrato in una settimana nel Flower Pot   Pub nel Kent”…il resto è leggenda.

Spesso le cartelle stampa esagerano con le parole. Qualsiasi cosa, per essere definita leggenda ha bisogno di tempo, necessita che la storia abbia fatto il suo corso e che i ricordi siano sufficientemente lontani per essere arricchiti con piccole esagerazioni di fantasia per rendere spessore ad una situazione già  consistente di suo. Il Flowerpot, locale del Kentish trasferitosi da poco dalle parti di Camden e gestito dalla neonata etichetta Communion, non può essere già  leggenda, per quanto ancora legato alla scena folk inglese attuale. Magari un giorno arriverà  ad ottenere la stessa aura mitologica del GBGB’S di New York o dell’Hacienda di Machester, ma sarà  il tempo a conferire o meno queste caratteristiche.

La compilation nasce nell’arco di una settimana e annovera in scaletta una serie di duetti, jam sessions ed esibizioni live di molti artisti, la maggior parte dei quali sconosciuti dalle nostre parti. Tra i volti noti i Mumford & Sons che si nascondono tra gli ospiti sotto mentite spoglie, poi Angus & Julia Stone e il redivivo Damien Rice che molti davano per disperso. Il resto sono nomi che letti così non dicono niente ma, una volta ascoltato il disco, si rivelano come piacevoli sorprese. Punto di forza di un lavoro per ovvi motivi stilisticamente discontinuo, è l’alternanza di ballate ed episodi più movimentati, riflessioni da tramonto e danze attorno al fuoco. Un bel modo di celebrare una scena musicale ancora in fermento, che ne ha ancora di strada da fare per assurgere al grado di leggenda, capace allo stesso tempo di mostrare ottimi numeri per imporsi nel sovraffollato panorama musicale contemporaneo.