Sui più grandi rotocalchi pubblicitari di ogni città  ormai da qualche tempo, l’episodio secondo di quella che ormai potremmo iniziare a definire una mini-saga tratta dagli scritti di Doyle. La differenza con il capitolo precedente è visibile fin dai primi minuti.

Non c’è più la diramazione iniziale utile all’introduzione/presentazione dei personaggi: la pellicola gira subito molto velocemente, avviluppando in pochi minuti una trama apparentemente impossibile da sviscerare. Ci ritroviamo inseriti dentro uno scenario dinamitardo tra Strasburgo e Vienna farcito di bombe, botte e intrighi misteriosi. Le vicende di un commerciante di cotone s’intrecciano con quelle cupe che sporcano di sangue un magnate dell’industria bellica. Dov’è la connessione? Superficialmente sembra essere la grande assente ma poi, inutile dirlo, la coppia Holmes/Watson saprà  riesumarla faticosamente tra le pieghe della sceneggiatura. Uno Sherlock Holmes (Robert Downey Jr.) riflessivo, ma anche gagliardo e un può guascone, tesse le fila semplificando a mo di maestro elementare gli eventi allo spettatore ancora perso dietro le impossibili connessioni. Lo stesso Watson (Jude Law) appare talvolta colpito dalle sue rapide intuizioni; spaurito non ha altra scelta se non fidarsi. Holmes acquisisce (e fa acquisire) lucidità  muovendosi rapidamente sopra i tasselli di uno scacchiere sul quale improvvisamente si è posata un’altra pedina: il prof.Moriarty(Jared Harris). Il suo ingresso è drastico, i minuti corrono, e anche la luna di miele di Watson si riduce a banale cornice di una partita sempre più difficile da vincere. Tutto è stato rimesso in discussione, inizia il vortice dei viaggi di ricerca. Il tempo nel frattempo passa, e pian piano ci spostiamo da Parigi in Germania, e per finire in Svizzera. Cambia lo scenario ma non il leitmotiv ritchieano: bombe, botte, salti, acrobazie ed intrighi s’impongono sempre sulla ribalta. La conclusione è ingarbugliata quasi quanto l’intero film, ma ovviamente la lasciamo ai vostri soli occhi.

Guy Ritchie sembra essere davvero caduto in una spirale “‘picchia-tutto’ un po’ no sense spruzzata qua e la, lasciatemelo dire, da una polverina amara che sa di approvazione commerciale. Non siamo solo lontani dagli albori poetici (“Lock and Stock” e “Snatch”), ma perfino il primo capitolo di “Sherlock Holmes” è palesemente migliore di questo ruvido andirivieni immobilistico. Vi ricordate il calcolo minuzioso di Holmes nella prima scena su come rendere inoffensivo l’avversario? Bene, e anche se non lo avete precisamente in testa non vi preoccupate: la seconda parte è praticamente un ciclostile che copia e incolla all’infinito quello schema mentale. I personaggi poi, vengono dipinti con un’ abile seduzione che li rende immediatamente macchiette. Il detective si riscopre cintura nera di ogni arte marziale, molto americano e poco inglese; mentre Watson è solo un illuminato secondo che condisce la scena con battute ed interventi in extremis da quarta divisione. Infine anche la scenografia e i costumi sono decisamente “‘sballati’, caco-otticamente concentrati. Dopo la visione penserete che l’arcobaleno è solo un mezzo cerchio fatto di pallidi colori.
Tuttavia si sa, anche la nuvola più scura porta consiglio. A guardare bene infatti un pregio lo si trova: spettacolari effetti speciali fusi alla migliore tecnica cinematografica sul mercato. Vi do solo un indizio: “‘scena della fuga nella foresta’. Vedete e capirete.

Per concludere, solo due cose salvano l’opera dallo sfacelo totale: la commercialità  della saga e i mirabili effetti speciali. A voi la scelta da che parte stare.

P.s: Ho appena letto nella scheda tecnica che le musiche sono di Hans Zimmer (Oscar per “La sottile linea rossa”, “Il gladiatore”, “Inception”)”… certo che questi blockbuster possono permettersi certi cachet d’ingaggio niente male.

Regia di Guy Ritchie
Produzione: Pictures
Sceneggiatura: Kieran Mulroney, Michele Mulroney
Fotografia: Philippe Rousselot
Montaggio: James Herbert
Musiche: Hans Zimmer
Con: Robert Downey Jr, Jude Law, Noomi Rapace, Jared Harris, Stephen Fry