Quali parole spendere circa “Let’s Go Eat the Factory” ? quante parole spendervi? Tutti sapranno già  tutto lo scibile circa uno degli eventi musicali del 2012. I Guided by Voices rappresentano la Bibbia del vero indie rock, nati quando tale appellativo diventato poi un filone alla moda, almeno in Europa, giaceva nascosto sotto una coltre di sudore, fumo, t-shirt a pezzi e sgangherati 4 piste sui quali incidere le proprie personalissime visioni. Il bello è che dopo anni, svariati cambiamenti di formazione, tour in giro per il mondo, tale idea, di una musica “libera” da qualsiasi condizionamento e nutrita esclusivamente dal personalissimo approccio dei suoi interpreti, viva ancora rendendo omaggio più di ieri al credo che l’ha forgiata.

Chiamatelo underground, chiamatelo indipendente, chiamatela bassa fedeltà , chiamatelo rock alternativo, il verbo è quello e viene interpretato, dai Guited by Voices con tutta l’irruenza, la frenesìa compositiva, il dinamismo creativo e la voglia di stupirsi di sempre. Per questo ogni persona che acquisterà  “Let’s Go Eat the Factory” ringrazierà  il cielo che band del genere continuano a suonare e produrre musica alla loro maniera, altro che reunion.

Il disco.
Brani-saetta, in pieno stile GBV, a volte non si riesce neanche a rimanere entusiasti di una trovata geniale, di un inciso, che attacca il brano successivo, di tuttaltra solfa, cambiando repentinamente in groove, in sound, in trovate armoniche, in atmosfera. E’ questo lo stile dei GBV, spesso ritornelli magnifici rimangono incastonati in un minuto e mezzo di canzone; il pop che irride se stesso setacciando da più angolazioni. Non esiste un brano identico al precedente, la continuità  è data dalla discontinuità  portata all’estremo, 21 gemme per 42 minuti di musica; inutile soffermarsi sui singoli poichè opere come questa vanno ascoltate nella loro totale complessità . La produzione è un pugno in pancia ai puristi del suono, ed uno scappellotto ai puristi della bassa fedeltà , che non riusciranno mai a far suonare i loro dischi come questo. Ispiratissimi, i GBV probabilmente aprono e chiudono questo 2012 musicale, cosa aspettarsi di più?

Photo Credit: Trevor Naud