Non trovo impossibile che qualche abituale lettore di queste pagine si domandi chi è Betty Wright.
Betty Wright è una signora afroamericana di Miami di quasi sessant’anni che sta nel mondo della Musica praticamente da quando è nata.
Il suo percorso in ordine di tempo : membro di coro gospel, solista di rhythm and blues, partecipante talent show, scoperta da casa discografica, successo a diciassette anni, corista, scopritrice di talenti, produttrice con sua etichetta indipendente, vocal coach in un recente talent show americano. Ha collaborato con chiunque !
Nominata più volte per un Grammy, ne ha vinto uno nel 1974.
Lo stesso abituale ed impavido lettore si domanderà  anche perchè ne stiamo parlando oggi.
E perchè ad un recente show, in occasione dei Grammy appunto, ha incontrato i Roots che, come noto, ultimamente hanno un sacco di voglia di suonare e suonano con tutti. Hanno quindi suonato insieme e deciso di pubblicare pure un disco. Questo di cui parliamo.

In questo disco c’è un sacco di gente.
Ci sono, ovviamente come detto, i Roots e si sentono chiaramente dappertutto e caratterizzano così tanto piacevolmente il disco che mi viene da malignare che la Betty ha sfruttato il loro suono ed il loro successo cavalcando il filone che loro stanno cavalcando ormai da un po’.
Ci sono poi, nell’ordine : Snoop Dogg in “Real Woman”, Lil Wayne in “Grapes on a Vine”, Robert ”The Messenger” Bozeman in “Hollywould”, Joss Stone in “Whisper in the Wind” e Lenny Williams in “Baby Come Back”.
Mentre trovo totalmente inutili e deleteri gli inserti rap di Snoop e Lil Wayne, ho trovato molto piacevoli e a valore aggiunto sia Joss Stone ma ancor di più, molto di più, Lenny Williams.
C’è poi da dire che Betty Wright ha una particolarità  nella sua gamma vocale : canta su quattro ottave e raggiunge anche il “whistle register”, producendo cioè con la voce un timbro di note simile ad un fischio (come Mariah Carey, per capirci), la cui utilità  rimane ignota. Anche i suoi tentativi di rap risultano sempre superflui.

Il disco è un buon disco dove non c’è niente da buttare (tranne Snoop e Lil Wayne !). Si ascolta e si riascolta tutto con piacere. Il suono è sufficientemente Soul e sufficientemente attuale grazie ai Roots e la voce di Betty Wright è tra le migliori voci “nere” femminili viventi.