Justin Vernon ha avuto da sempre un rapporto turobolento con i Grammys.

Nonostante Bon Iver si sia aggiudicato il premio come ‘miglior debutto’ e ‘miglior artista’ nel 2012, ricevendo in totale, negli anni, ben 5 nomination (l’ultima nel 2017 come ‘Best Alternative Music Album’), il cantautore americano ha sempre mostrato di mal sopportare la cerimonia.

Con una serie di tweet pubblicati sul proprio profilo twitter nelle ultime ore Vernon ha criticato la sessantesima edizione dei Grammy Awards, tenutasi al Madison Square Garden di New York lo scorso 28 dicembre: “Mi pare che i Grammy siano quel qualcosa di serio che i musicisti non dovrebbero prendere seriamente. Non ho nulla contro Bruno Mars, ma mi state prendendo per il culo”.

Il riferimento è al vero trionfatore della serata annuale dei Grammy, Bruno Mars che ha sbaragliato la concorrenza trionfando in tutte le 6 categorie nelle quali era candidato, ovvero : Record Of The Year, l’Album Of The Year, Song Of The Year,Best R&B Performance, Best R&B Song e Best R&B Album.

E ancora via tweet:
I Grammy sono per l’industria musicale. La musica è per chiunque e ovunque. E’ giusto ricordarlo.

Parole non proprio al miele sono state riservate anche al presidente della Recording Academy, Neil Portnow, che durante la serata aveva invitato tutte le donne artiste ad intensificare la loro creatività  per aggiudicarsi maggiori premi (è un coach del linguaggio di merda cinguetta Vernon) e al produttore del programma Ken Ehlrich che avrebbe imposto a Lorde come esibizione di questa 60^ edizione un duetto con un altro artista: “E’ un produttore del cazzo. Sono d’accordo con la scelta di Lorde di non esibirsi. Ken ci disse che “Holocene” era troppo lunga e troppo lenta e che la produzione avrebbe perso dai 4 ai 6 milioni di telespettatori se l’avessero trasmessa”…”

Il riferimento è a quanto accaduto nel 2012 quando i Bon Iver vincitori nella categoria declinarono l’invito ad esibirsi sul prestigioso palco: “Volevamo suonare la nostra musica, non ce lo permettevano. Dovevamo per forza collaborare con qualche altro arista…è chiaro che non ci volevano sul palco” dichiarerà  in seguito Vernon dichiarò all’epoca Vernon.

Non si risparmia nemmeno Robin Pecknold dei Fleet Foxes che non ha gradito l’esito della serata di New York: “nessuna nomination era davvero meritevole, ma dare tutti i premi a questa Gap Band di [giocattoli] Toys R Us è stato semplicemente ridicolo“.

Critiche giustificate se vogliamo, ma ci si chiede se in fin dei conti questi Grammy siano davvero la partita di gente come Bon Iver o Fleet Foxes: a prima vista sembrerebbero dei premi di cui artisti come loro non si dovrebbero nemmeno curare. Evidentemente non è così.