Quali sono i 10 dischi che porteresti con te su un’isola deserta?
Rivolgiamo la domanda, da sempre grande classico di tutti i ‘musicofili’, ai personaggi, artisti ma anche preziosi addetti ai lavori, che più apprezziamo in ambito musicale (e non solo).

Se, nei Baustelle, Francesconi Bianconi è il chansonnier, proiezione italiana di Serge Gainsbourg che incontra Jarvis Coker, e Rachele Bastreghi è il cuore pulsante e nero, Claudio Brasini è sicuramente il braccio armato, la parte più acuta ed impetuosa della band toscana.
Gli abbiamo chiesto quali sono i 10 dischi che si porterebbe su di un’isola deserta.

Flaming Lips – Oczy Mlody

Perchè mi fa sentire come di fronte ad una cosa diversa, una prima esperienza fuori dagli schemi, come potrebbe essere finire in un’isola deserta…

Black Sabbath – Paranoid

Lo dice il titolo stesso…uno stato sintomatico, più che un album

Pink Floyd – Meddle

Un rito mistico, potesse servire per una fuga…

The Stooges – The Stooges

Perchè sono io: è il carattere puro che ci vuole. E’ cazzimma.

The Velvet Underground – The Velvet Underground and Nico

Servisse un’opera di evangelizzazione: una lezione obbligatoria, imprescindibile, da insegnare.

The War on Drugs – A Deeper Understanding

Provo amore/odio per questo disco, è molto easy listening come una parte del rock tradizionale americano nella sua venatura più pop, eppure infonde speranza, un senso di apertura…

Kurt Vile – B’lieve I’m Goin Down…

E’ pace interiore, è meditazione pura. Mi fa star bene.

Arctic Monkeys – Tranquillity Base Hotel & Casino

Se venisse voglia di ballare in un club lussurioso anni ’70.

Muddy Waters – Electric Mud

E’ il Blues del Maestro. Perfetto per ogni occasione.

Mark Lanegan – Black Pudding

Amore allo stato puro al primo ascolto.