Pubblico delle grandi occasioni per quella che potrebbe essere considerata un’accoppiata ‘pre-Facebook’ o ‘pre-social’, quel lontano 2008 che fa tanto Myspace, che a guardarlo oggi sembra preistoria.

Mgmt e Justice uscivano alla ribalta, con il loro reciproco e folgorante debutto, proprio tra il 2007 e il 2008 quando la svolta social ebbe inizio o stava per esplodere e nel bene o nel male, niente fu più lo stesso. Migliaia di coppie scoppiate, referendum vinti, il Movimento 5 stelle, fino ad arrivare alle arene piene per i gruppi italiani. Chiusa parentesi e veniamo ai nostri. Sono oggi indubbiamente due progettoni che, dopo un lustro, stanno continuando a fare bene, posizionandosi sulla punta dell’iceberg dell’alternative worldwide. Ci sono anche loro insomma, senza paura.

Aprono quest’afosa serata di luglio gli australiani Parcels che pubblicano per la label francese Kitsune’, (giro Daft Punk); molto fighi, freschi, stilosi e apprezzati. Mgmt arrivano alle 20 e 25 spaccate (come da scaletta annunciata): sono una band con una valigia piena zeppa di hit, canzoni che rimarranno, già  delle evergreen che tutti andiamo a riascoltarci, senza esagerare, come fossero i Beatles o i Blur, quindi come si fa a non amarli? In setlist tutto il miglior repertorio con “Kids”, “Time to pretend”, “Alien Days”, “The Youth”, ma anche tanto dall’ultimo disco, passando per quella “Little Dark Age” omaggio alla wave più scura dei primo 80′, da “Seventeen Seconds” fino ad “Unknown Pleasure”, c’è spazio anche per un brano cantato in cyclette (si esattamente) e una cover bizzarra, quanto “karaokata” (si può dire?!) a squarciagola da tutti, quella “Neverending Story”, che fa subito 1984. Strepitososi anche se avessero suonato male. Provate voi a scrivere brani così, a raffica, senza sbagliare un colpo. Poi ne riparliamo.

Calato il buio, chiudono questo mini-festival i fratelli minori (in senso anagrafico) dei Daft Punk. Francesi come i maestri con il casco, più rock e più estremi, stanno continuando a portare il ‘French Touch’ in giro per i festival di tutto il mondo, completando il percorso iniziato da chi è arrivato prima, insieme agli Air e ai Phoenix e ai sopracitati Daft Punk sono l’orgoglio nazionale campione del mondo (Francia batte Italia 4 a 0, tanto per dire). Spettacolo unico, luci strabordandi, apocalisse di suoni, rumori, melodie, elettronica e chi più ne ha più ne metta, senza problemi, con un pizzico di arroganza e tanta bravura, hanno spaccato tutto. Si chiude così una bellissima serata.

Credit Foto: Bertrand from Paris, France [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons