Dopo aver realizzato nel 2015 una cassetta di demo chiamata “It’s All About Me”, Sean Henry ha pubblicato un paio di settimane fa, via Double Double Whammy, il suo primo album, “Fink”, prodotto e mixato dallo stesso musicista di New York City insieme a Eddie Golden III.

Definito da qualche giornalista come “soft-grunge” perchè spesso propone una strumentazione piuttosto heavy combinata, invece, a toni vocali decisamente morbidi, il suono di questo debutto del musicista statunitense ricorda in più di un’occasione, se vogliamo usare paragoni moderni, (Sandy) Alex G e, nei momenti più tranquilli, anche il ben più famoso Mac DeMarco.

Spesso dall’atmosfera mesta, le sue canzoni riescono a trasmettere sentimenti ed emozioni, mentre l’atmosfera tende a rimanere più controllata e calma: come già  possiamo ascoltare nella opening track “Imperfection”, le ottime melodie che il ragazzo di New York City riesce a creare sono gentili e piacevoli e, anche nei brani strumentalmente più vivaci, come la successiva “Hard Down”, rimangono però parte importante nell’economia del disco.

Se “The Ants” ci porta su territori surf-rock (certe sei corde a noi ricordano le La Luz), “Gum In Hair” ci dimostra come la malinconia non riesca comunque a cancellare la sensibilità  melodica lo-fi del musicista statunitense, che ci delizia con chitarrine cristalline dal delizioso sapore, al contrario di quello che succede poco più avanti in “No More Feelings”, più dura, oscura e rock, dove una sensazione più amara prende il sopravvento.

Con “Fink” Sean Henry, in poco più di mezz’ora, ci sa trasportare attraverso un sound indie-pop dolce-amaro, sensibile e delicato, che, senza pretendere di rivoluzionare, ci lascia nelle orecchie un buon gusto.

Credit Foto: Michael Wolever