Io non riesco nemmeno a scriverlo, figurarsi solamente pensarlo. I Teenage Fanclub senza Gerard Love? E’ come dire gli U2 senza The Edge. Non so, devo metabolizzare la cosa. Mi pare assurdo. Non riesco a smettere di pensare a come i Teenage assorbiranno questa perdita. Io non ci sono ancora riuscito e l’unica cosa che ho potuto fare è andare a pescare i 10 brani che preferisco, della band, scritti da Gerard Love, accorgendomi ancora una volta di più, canzone dopo canzone, della perdita pazzesca per gli scozzesi. Come sempre, per quanto mi riguarda, nessuna classifica, solo 10 brani di egual valore.

SHOCK AND AWE

2010, da “Shadows”

Un classico: dopo tanti anni a macinare guitar-pop, Love è sempre li pronto a piazzare chitarre sporche, melodie e quelle voci che entrano immediatamente in testa.

NEAR YOU

2000, da “Howdy!”

Adoro come entra il ritornello in questo bel brano pimpante, con questa bella scarica chitarristica sporca a dovere. E poi il finalone super arrangiato.

FEAR OF FLYING

1993, da “Thirteen”

L’ultima volta che ho visto i Teenage dal vivo, a Bologna, non hanno fatto nemmeno un pezzo da “Thirteen”, album che, personalmente, adoro, a cominciare da questa ballata dal ritornello ciondolante e coinvolgente e poi il finale con l’organetto…

SPEED OF LIGHT

1997, da “Songs from Northern Britain”

Quando si dice tenere alta la tensione fino alla fine. In conclusione di un album magnifico come “Songs from Northern Britain” i nostri eroi piazzano questa incisiva “Speed Of Light” che esce rigogliosa dalla penna del nostro Love, ispirato più che mai.

DISCOLITE

1995, da “Grand Prix”

Nel Grand Prix dei Teenage Fanclub al primo posto c’è sempre e solo la melodia, vincente, travolgente, coinvolgente. E “Discolite” è l’esempio di quanto appena detto, un tripudio, con la schitarratona finale che mi manda in estasi.

AIN’T THAT ENOUGH

1997, da “Songs from Northern Britain”

Quando un singolo deve fare il suo lavoro di dischiudere le porte alle meraviglie di un disco. Ecco “Ain’t That Enough” fa perfettamente il suo dovere. Dopo averlo ascoltato la prima volta già  si capiva che quello che sarebbe uscito sarebbe stato un capolavoro.

RADIO

1993, da “Thirteen”

La bordata power-pop di “Radio” mi ha sempre esaltato: diretta, concisa, esplosiva e con questi coretti mentre le chitarre fischiano a dovere. Cazzo, i Teenage ci portano nel paradiso del guitar-rock!

DON’T LOOK BACK

1995, da “Grand Prix”

Elegantissimo mid-tempo che ci porta in alto dal punto di vista melodico ma ovviamente non rinuncia a far lavorare a dovere le chitarre come i Teenage sanno fare. Love ispiratissimo. L’intreccio finale di voci nel finale è delizioso e poi via di chitarre che si sovrappongono.

GOING PLACES

1995, da “Grand Prix”

Se Gerard Love decide che è il momento di farci commuovere, beh, preparate i fazzoletti. Questa è a mio avviso una delle ballate più belle della band. Struggente.

STAR SIGN

1991, da “Bandwagonesque”

Vabbè, un brano che è già  storia. Incommentabile. Solo adorabile. Nel senso che va adorato. Stop.

BONUS TRACK: SPARKY’S DREAM

1995, da “Grand Prix”

Questa è talmente bella che la mettiamo come bonus track, perchè è proprio inclassificabile. Questo è il POP. Punto. Perdendo Love i Teenage hanno perso uno che ha saputo scrivere una cosa così. Dio mio…