Dei Say Sue Me vi abbiamo parlato spesso nell’ultimo anno su queste pagine e ci fa molto piacere riuscire finalmente a vederli dal vivo, in occasione della loro tappa al Gullivers di Manchester.

Come annunciato sui loro social network negli ultimi giorni purtroppo il loro bassista Jaeyoung Ha è dovuto tornare in Sud Corea a causa di problemi famigliari, ma il gruppo shoegaze di Busan, dopo aver cancellato una sola data nel Regno Unito, è ripartito con un sostituto, proprio inglese.

Dopo aver pubblicato lo scorso aprile, via Damnably, il loro sophomore “Where We Were Together”, i Say Sue Me non sono stati con le mani in mano, realizzando anche un EP di cover e un nuovo singolo, “Just Joking Around”, nel mese di agosto.

La curiosità  verso di loro, intanto, era aumentata e questa sera, nella piccola sala al piano superiore del pub situato a poca distanza dai sempre deliziosi Piccadilly Gardens, le presenze sono tra le sessanta e le settanta.

Si parte, qualche attimo dopo le nove e un quarto, con “Good For Some Reason”, il brano uscito a dicembre dello scorso anno sullo split in 7″ insieme ai giapponesi Otoboke Beaver: l’anima shoegaze originale del pezzo, salvo qualche schitarrata verso la fine, viene sostituita, invece, da una grandissima voglia pop, che, accompagnata dalla dolcezza dei vocals della frontwoman Choi Sumi, rende il tutto una vera delizia sonora.

La leggerezza di “But I Like You” è assolutamente naturale e dal buonissimo sapore, come le sue sensazioni melodiche e il ritornello catchy, mentre le rumorose sei corde ci portano su territori shoegaze, supportate dal drumming intenso di Chang Won: le teste del pubblico mancuniano, nel frattempo, iniziano a muoversi con grande piacere.

“My Problem” ha una sezione ritmica ben sostenuta, mentre le chitarre sono così fresche e solari che ci ricordano tanto i nostri amatissimi Real Estate; in “One Week”, invece, il rumore notevole copre la voce morbida della ragazza di Busan, regalandoci, però, anche melodie strepitose.

La successiva copia di canzoni ci dona alcuni momenti tra i più magici della serata: “I Just Wanna Dance” imbraccia di nuovo lo shoegaze, strizzando un occhio al pop più sensibile, mentre “B Lover” parte imperterrito e miete le sue vittime con la velocità  delle sue chitarre e alcune linee di basso che sanno come farci muovere, lasciando comunque vincere anche qui le melodie più deliziose.

Dopo la romantica, ma veloce cover di “Dreaming” dei Blondie, la serata si chiude con il recentissimo singolo “Just Joking Around”, che vede i Say Sue Me trasportarsi verso terreni alt-rock anni ’90 con certe chitarre che profumano di Pavement e Pixies.

Una serata molto piacevole, dove la band sudcoreana, nonostante la defezione del suo bassista, ha saputo regalare ai presenti sensazioni melodiche più che buone che dimostrando una notevole sensibilità  pop: noi vi consigliamo di andarli a vedere quando domenica 4 novembre suoneranno al Circolo Ohibò di Milano per la loro unica data italiana.