Nicholas Wood  e Kat Day, al netto di EP e lavori vari, sono arrivati al sesto album in studio in 6 anni: niente male, laddove la buona produttività  coincide, ancora, con la qualità , riscontrabile altresì nella dimensione audio-visual delle live performances.

Il  percorso sonoro dei The KVB prosegue senza soluzione di continuità  su una strada che appare sì già  tracciata e battuta, ma non per questo meno affascinante e ricca di nuovi scroci e traiettorie su cui incanalare le loro pulsioni.

Si passa così da trame post punk in ambientazioni sintetiche ed arricchite da momenti shoegaze di chitarra (“Above Us”) ad orbite elettroniche e dal gusto indubbiamente pop/new wave anni ’80 (“On My Skin”, “Tides”), per momenti in cui il canovaccio si fa più angosciante e ritmi più serrati e preoccupanti (“Only Now Forever”, “Afterglow”) per poi aprire il ventaglio ed illuminarsi grazie anche alla voce della bella Kat (che rende conturbante e sensuale “Into Life”), a basi sonore e di chitarra più cristalline (“Violent Noon”, “Live in Fiction”) per vibrare fino a sfumare come una supernova nel finale (“No Shelter” dove Kat accompagna la timbrica, sempre volutamente debole e gentile, di Nicholas e l’uptempo di beat e batteria di “Cerulean” con la sua chitarra super post punk e l’aria data da tastiera ed effetti).

Un  gusto melodico che viaggia su binari scuri, sintetici, da ultramondo: tutto scorre, fluttuante, che è un bel sentire. Avanti così.