Difficile che un EP riceva la copertura mediatica dedicata a “King Of The Dudes” ma per i newyorkesi Sunflower Bean ormai questa è ordinaria amministrazione. Julia Cumming, Nick Kivlen e Jacob Faber sono riusciti a conquistare tutti con due album (“Human Ceremony” e “Twentytwo In Blue”). Riportando sulle prime pagine dei giornali l’indie rock più sfrenato e orecchiabile, suonato con la carica che solo tre ventenni possono avere.

“King Of The Dudes” racchiude in dodici minuti quello che i Sunflower Bean sono e saranno. La copertina, con quella lattina che esplode, dice già  tutto. Questo è un EP che rinuncia ai suoni rifiniti, addomesticati, aggraziati dell’ultimo album in favore della grinta inedita e inaspettata di “Come For Me” senza rinunciare all’aspetto melodico presente soprattutto in “Fear City” e nella title track. “The Big One” invece è una scarica di adrenalina che non può non ricordare il lato più divertente dei Ramones.

Si riscoprono guerrieri Julia Cumming, Nick Kivlen e Jacob Faber. L’impatto di queste quattro canzoni è quasi quello di un concerto dal vivo. Cambiano ancora pelle i Sunflower Bean e regalano un gustoso antipasto di quello che potrebbe essere il prossimo disco.