Non manca molto per l’uscita del nuovo lavoro del nostro buon Morrissey   e ne approfitto per presentare la mia personalissima classifica dei suoi migliori brani.
Morrissey   nella sua carriera solista è stato una specie di colonna sonora per molti, e da ogni sua nuova uscita ci si aspetta sempre qualche brano indimenticabile, bene questi sono i miei, God Save the Moz.

10 ““ REDONDO BEACH

2005, da “Live at Earls Court”

Sta per uscire “California Son” album di cover e mi sembra giusto riservare un posto a una sua vecchia cover. Morrissey ne ha fatto molte ma questa è la mia preferita, il brano di Patty Smith contenuto nel suo album di esordio “Horses”, gli si addice in modo particolare anche per il testo, il suicidio di una ragazza innamorata a trasformare una luogo   di vacanza in un incubo.

9 ““ ALL YOU NEED IS ME  

2008, da “Years of Refusal”

Scritta insieme a Jesse Tobias, chitarrista per  Red Hot Chili Peppers e Morrisette, è tra i suoi brani più spiritosi e allegri, ebbene si, in fondo è questo l’amore arrabbiarsi, litigare, a volte non piacersi, ma non desiderare altro.

8 ““ JACK THE RIPPER  

1993, da “Beethoven was Deaf”

Pubblicata per la prima volta sul lato B del singolo  “Certain People I Know” e scritta dal suo storico chitarrista Boz Boorer, in molti ci hanno visto un chiaro riferimento al celebre serial killer londinese a colloquio con una sua vittima, a me è sempre sembrato che Morrissey volesse descrivere metaforicamente la vita fatta di consuetudini ed eventi inaspettati.

7 ““ LIFE IS A PIGSTY

2006, da “Ringleader of   Tormentos”

Su una musica scritta da Alain Gordon Whytee sotto una pioggia battente che cade su Roma, Morrissey sembra tracciare un testo pessimista sulla vita, ma a leggerlo bene e non lasciandosi influenzare dagli stereotipi su di lui, non e’ poi così vero .

Si può osare e leggerci un’apologia della vita, intesa non come passaggio ma come concatenazione di eventi a volte anche drammatici ma sempre salvati dall’amore “... Every second of my life I only live for you And you can shoot me And you can throw me off a train I still maintain I still maintain“.

6 ““ INTERESTING DRUG

1990, da “Bona Drag”
Il brano di Morrissey più vicino agli anni dei The Smiths    e non poteva essere altrimenti , scritto da  Stephen Street  (che ne curò anche la produzione) e registrato con la collaborazione di ex componenti degli  Smiths,  Andy Rourke,  Mike Joyce,  Craig Gannon   e addirittura  Kirsty MacColl  ai cori.

I soldi e il potere sono la nuova droga? Chi vuole il potere e chi finirà  per ottenerlo? Non è Nostradamus ma ci va vicino “…  There are some bad people on the rise They’re saving their own skins by  Ruining other people’s lives  Bad, bad people on the rise“.

5 ““ NOW MY HEARTH IS FULL

1994, da “Vauxhall and I”
Ancora Boz Boorer una delle sue canzoni più tristi, un disperato tentativo di attaccarsi a qualcosa pur sapendo che non c’è speranza e che avere un cuore pieno di amore non aiuta mai.

4 ““ STAIRCASE AT THE UNIVERSITY

2014, da “World Peace Is None of Your Business”
Gran bel pezzo scritto da Boz Boorer e con un testo che non lascia grandi spazi all’interpretazione.

Non pretendete troppo dai vostri figli ci dice il buon Moz  che, con un tono sarcastico   e irriverente, descrive il suicidio di una studentessa troppo sotto pressione, insomma meglio qualche trenta in meno per qualche sorriso in più.

3 ““  EVERYDAY IS LIKE SUNDAY

1988, da “Viva Hate”
Ancora Stephen Street confeziona per Morrissey un brano stile Smiths per il suo album di esordio, troverà  i favori della critica e dei fans .

Un testo sulla solitudine e la malinconia accompagnato da un bel video con protagonista Lucette Henderson, già  vista alcuni anni prima nei video degli  Smiths.

2 ““ FIRST OF THE GANG TO DIE

2004, da “You Are the Quarry”

Questa volta è Alain Whyte a tirare fuori dal cilindro un coniglio tutto d’oro, pezzo amatissimo dalla comunità  ispanica di Los Angeles e da tutto il Sud America, ha per protagonista Hector cresciuto nella violenza , che ha segnato la sua esistenza e la sua fine, c’e’ molta ironia buttata quà  e là  che non tutti, a quanto pare, riescono a cogliere.

1 ““   OUIJA BOARD,  OUIJA BOARD

1990, da “Bona Drag”
Stephen Street  e Morrissey  per un brano uscito come singolo, si cerca con l’aiuto della famosa tavoletta ouija di contattare un amico morto, ma tutto trattato con ironia e senso dell’umorismo che si rivela nel finale e che ancora una volta non venne colta da tutti, arrivarono   addirittura ridicole accuse   per apologia dell’occulto, alle quali   Morrissey rispose dichiarando che l’unico contatto mai avuto con i morti era stato quando aveva parlato con un giornalista del The Sun.

Nel video sono presenti due attrici famose nel cinema britannico, Joan Sims la veggente e Kathy Burke (  Absolutely Famous  ) lo spirito morto.

Credit Foto: Monika Stolarska