Riecco anche gli A Certain Ratio, band di culto per tutti gli amanti della scena musicale di Manchester anni ’80 e di quello che gravita(va) attorno, tra Haà§ienda, Tony Wilson e Factory Records.

E lo fanno con questo “ACR Loco”, decimo album in studio che viene ben 12 anni dopo la loro precedente fatica, “Mind Made Up” annus domini 2012.

La formazione conta gran parte degli interpreti degli esordi, con Jez Kerr al microfono ed al basso, Martin Moscrop alla chitarra (e quando serve, ai fiati) e Donald Johnson (batteria).

“ACR Loco” nelle intenzioni della band di Manchester dovrebbe essere un piccolo compendio di oltre 40 anni di carriera, che li ha visti iniziare col punk-rock quindi flirtare con il funk come con l’elettronica più danzereccia. Con vette artistiche e commerciali presto raggiunte (con “To Each…” nel 1981) e mai più toccate: determinante, in tal senso, l’addio del vecchio frontman Simon Topping, che per onor del vero non ha poi raccolto in proprio quanto probabilmente avrebbe potuto fare con gli ACR.

L’album registra comparsate e presenze più o meno lunghe ma gustose di vecchi amici come Tony Quigley al sax, Mike Joyce (The Smiths/Buzzcocks) e soprattutto la compianta Denise Johnson, che con la sua voce emoziona come poche altre.

Ci sono passaggi gradevoli tra ritmi tamburellanti, aromi superfunk, elettronica impulsiva e dal sapore chill-out 80’s, e qualche aggancio riuscito (“Family”, “Bouncy Bouncy”, “Always in Love”, “Berlin”), per un lavoro che merita un passaggio, ma poco più. Le idee sembrano davvero ridotte al lumicino, con queste gli spunti degni di nota, per quanto il ritorno in pista sia comunque da apprezzare.

«Penso che ci abbia aiutato ad innescare la nostra immaginazione. Ci ha permesso di lavorare sul passato, mentre procediamo verso il futuro », dice la band circa quest’album: a conti fatti però, gli ACR sono lì che ipotizzano il futuro, ma il tempo inesorabile passa (e pare ormai passato, a dire il vero) anche per loro.