Cosa potrei scrivere io, umile mortale, per celebrare a dovere i trent’anni di “Blessed Are The Sick” dei Morbid Angel? Stiamo parlando di una pietra miliare del death metal. Un vero e proprio pezzo di storia: tanto per usare un’espressione abusatissima in questa terrificante era pandemica, dopo la pubblicazione del secondo lavoro della band di Tampa nulla sarebbe più stato come prima per il genere.

Fu l’esplosione del genio compositivo di Trey Azagthoth, chitarrista dalla tecnica sopraffina, a permettere al quartetto statunitense di fare il definitivo salto di qualità  dopo il già  eccellente esordio datato 1989, ovvero il seminale “Altars Of Madness”. Le porte della creatività  si spalancarono fino a lasciar filtrare tutta una serie di influenze ““ o, per meglio dire, di sfumature sonore ““ capaci di dar slancio e vitalità  a tredici tracce che, nonostante il forte dinamismo, risultano essere pesanti come macigni.

Il fetore infernale che impregna le note dell’introduzione strumentale si espande a macchia d’olio, fino a rendere ancor più velenose le lente cadenze doom della diabolica “Fall From Grace” e le accelerazioni thrash della slayerana “Brainstorm”.

I riff e gli assoli di Azagthoth? Contorti, caotici e cerebrali; ma anche incredibilmente raffinati e suggestivi, in grado di evocare immagini degne tanto del più truculento cinema splatter (“Day Of Suffering”, “Unholy Blasphemies”), quanto di film horror dal gusto classico e dalle ricercate atmosfere gotiche (“Blessed Are The Sick/Leading The Rats”, “Thy Kingdom Come”, “Abominations”).

Che si tratti di pestare sugli strumenti come dannati o stupire gli ascoltatori con virtuose ed eleganti perversioni, i giovanissimi Morbid Angel non rinunciano mai alla loro inscalfibile pelle metallica. E allora che nessuno si faccia ingannare dagli inquietanti synth di “Doomsday Celebration”, dalla splendida chitarra acustica di “Desolate Ways” o dal malinconicissimo pianoforte di “In Remembrance”: nonostante la sua estrema ricchezza stilistica, “Blessed Are The Sick” è un album di death metal nella sua forma più pura, appagante e originale.

E la sua grandezza è tutta nelle intuizioni sublimi e astratte di Trey Azagthoth, nelle plettrate infuocate del compianto Richard Brunelle, nel drumming assassino di Pete Sandoval e nei latrati spaventosi di un immenso David Vincent.

Data di pubblicazione:  22 maggio 1991
Tracce: 13
Lunghezza: 39:24
Etichetta: Earache Records
Produttori: Morbid Angel

Tracklist:
1. Intro
2. Fall From Grace
3. Brainstorm
4. Rebel Lands
5. Doomsday Celebration
6. Day Of Suffering
7. Blessed Are The Sick/Leading The Rats
8. Thy Kingdom Come
9. Unholy Blasphemies
10. Abominations
11. Desolate Ways
12. The Ancient Ones
13. In Remembrance