Siamo arrivati al momento a cui meno abbiamo cercato di pensare nel corso di queste quattro magiche, intense serate: anche quest’anno dobbiamo salutare il TOdays festival e fare tesoro di quella preziosa sensazione del rivedere un live dopo (almeno) due anni di pausa dai concerti. Già  solo per questo motivo, non ci resta che ringraziare il festival e augurarci di partecipare nuovamente l’anno prossimo. Una giornata finale soddisfacente come questa, però, sarà  davvero difficile ripeterla.

LES AMAZONES D’AFRIQUE @ Parco Peccei

Pazze scatenate. Se qualcuno mi avesse detto che questo gruppo sarebbe stato uno dei più amati di quest’edizione, non so quanto ci avrei creduto. Eppure, sin dalla loro salita sul palco, le Amazzoni hanno contagiato da subito il pubblico con le loro battute, i loro sorrisi, i balli e i classici tentativi di parlare in italiano. Mai visto qualcuno interagire e giocare così tanto con gli spettatori, specie durante un’esibizione relativamente corta (che ricordiamo essere di un’ora, come ogni spettacolo del TOdays). Il concerto de Les Amazones d’Afrique è stato davvero un tripudio di balli scatenati, abiti dai colori sgargianti e note altissime (tranquilli, non hanno stonato, anzi). Non sono mancati i discorsi motivazionali, rivolti soprattutto alle donne ““ non dimentichiamo che si tratta pur sempre di un gruppo di attiviste che lottano contro le discriminazioni di ogni tipo, specie quella di genere. è stato uno spettacolo che ha offerto davvero tanto, in cui il pubblico è diventato praticamente protagonista; ci ha ricordato poi che non serve chissà  cosa per far venir voglia di ballare o far sentire gli spettatori a casa: a volte bastano davvero un sorriso a 32 denti, o ballare il limbo fino a quasi toccare terra. Nel dubbio, forse a volte basta solo della buona musica.

ERLEND à’YE & LA COMITIVA @ sPAZIO211

Tenerissimi. Erlend è davvero un cuore (cosa confermata dopo averci parlato per un momento dopo l’esibizione) che ha conquistato da subito tutti con i suoi piccoli balletti, regalando al pubblico un momento per rilassarsi e godersi appieno quella che voleva essere l’atmosfera del TOdays: un posto sicuro per chiunque ami la musica, e voglia solo assaporare per un po’ un ritorno alla realtà  di prima ““ perchè che concerto è, alla fine, uno senza condivisione e contatto umano? Il gruppo ha saputo mettere a proprio agio davvero chiunque grazie al loro sound leggero, estivo, riesce a farti sentire parte di qualcosa di più grande che sembra annullare ogni emozione negativa. Se le canzoni di Erlend à’ye e La Comitiva riescono a instillare un senso di pace già  solo ascoltandone la versione in studio, in live ti fanno proprio sentire a casa, come se fossi al posto giusto nel momento giusto.

MOTTA  @ sPAZIO211

Qui mi parte un po’ di tristezza. Partiamo dicendo che Motta live è davvero una bomba, ci mette tanta di quella energia che è impossibile non rimanerne incantati. Ecco, stavolta probabilmente era così energico che ha assorbito anche l’energia del pubblico, perchè quest’ultimo non sembrava particolarmente coinvolto (dovute eccezioni a parte, ovviamente). Il che è particolarmente sconfortante, sapendo che buona parte della scaletta includeva le hit più famose del cantante: a pezzi come “Roma Stasera” o “La Fine Dei Vent’anni” mi aspettavo che la gente cantasse a squarciagola, ballasse o tenesse le torce dei telefoni in aria, e invece non c’è stato nulla di tutto ciò. Nemmeno la comparsa (breve, ma comunque molto apprezzata) a sorpresa di Appino sembra aver smosso particolarmente gli spettatori. è pur vero che un pubblico seduto non lo si può incitare in chissà  quanti modi, al massimo chiedendo di battere le mani o di tenere in aria i telefoni; non è sicuramente la stessa cosa rispetto a un concerto in condizioni normali, assolutamente. Non vorrei però essere nei panni di un artista, perchè molto probabilmente se non vedi il pubblico coinvolto da subito pensi di aver fatto qualcosa di sbagliato, è frustrante e non poco. Ti abbracciamo fortissimo Francesco, nonostante tutto non vediamo l’ora di rivederti e magari finalmente ricambiarti con tutta l’emozione che meritano le tue canzoni.

SHAME  @ sPAZIO211

Una conclusione migliore, onestamente, non ce la poteva dare nessun altro. Non è un caso che ormai gli shame siano uno dei nomi più importanti della scena post punk britannica, perchè se lo meritano tutto. Tra membri della band seminudi, parole italiane biascicate e tanta, immensa energia, il gruppo ci ha regalato esibizioni da sogno, una dopo l’altra. Tutti stavano trattenendo a malapena la voglia di pogare e fare crowd surfing, la pelle sembrava quasi formicolare vista l’impossibilità  di scatenarsi a dovere con della musica del genere. Un conto poi sono gli shame ascoltati in studio, ma dal vivo neanche si può spiegare l’esplosione di energia che rilasciano ““ soprattutto se tenuta da parte per tutto questo tempo, dato che la tappa italiana è stata la prima appena dopo il tour in UK. Se li avete visti ieri sera e non sono diventati una delle vostre band preferite, mi spiace dirvelo ma dovreste farvi un tampone il prima possibile: la mancanza di gusto è evidente.

Si conclude così il TOdays, in un crowd surfing mancato compensato però dal ricordo indelebile della potenza e del senso di ribellione che ci hanno trasmesso questi ragazzi: ci auguriamo che presto si possa tornare a fare questo e molto altro ancora dal vivo, perchè a volte sembra davvero impossibile non alzarsi e dare liberamente sfogo alla propria voglia di ballare. E anche perchè, diciamocelo, non stare sotto il palco a urlare a squarciagola fa davvero male al cuore, nostro e degli artisti sul palco.