A distanza di tre anni sono tornati gli Stereophonics con il nuovo album (dodicesimo per l’esattezza) “Oochya!” Una parola quasi senza significato che non si sa da dove arrivi – come ha confermato lo stesso Kelly Jones – che potremmo associarlo al nostro “Andiamo!”. Gli Stereophonics sono quella classica band che pur facendo rock non hanno mai rispettato i canoni della band “sesso, droga e rock’n’roll“, seppur abbiano avuto la possibilità . A distanza di anni avrebbero potuto incidere un  greatest hits, ma ancora una volta hanno pubblicato un disco che ha rispettato le aspettative.

L’idea iniziale era quella di incidere un disco celebrativo – visti i trent’anni di attività  – ma ancora una volta si sono messi in gioco sfidando l’agguerrita scena odierna. Alla fine ne è uscito un disco musicalmente lungo – 1 ora e 4 min – composto da quindici brani che spaziano da canzoni rock passando per brani più cupi fino ad arrivare a brani più soft.  Il giro di giostra si apre con il brano “Hanging On Your Hinges” con un sound in pieno stile britpop: le bacchette della batteria suonate all’aria con qualche urla fuoricampo che danno il ritmo al riff di chitarra di Kelly Jones.
Un altro brano che ha riscosso successo – nonchè tra quelli lanciati prima dell’uscita del disco – è “Do ya feel my love?”. Se qualcuno pesa il successo delle canzoni in base agli ascolti su Spotify, questo è senza dubbio il brano che ha riscosso più notorietà . Un brano potente non solo musicalmente, ma anche testualmente. Narra delle conseguenze di un amore finito e su come potrebbe basarsi il rapporto tra i due protagonisti.

But if I lost it all
And if I had to crawl and beg
Would ya help me back?

Jones oltre ad essere una rockstar atipica è un abitudinario. Non mancano le classiche canzoni in pieno stile Sterephonics come “When You See it” e “Forever”. Non mancano i sentimentalismi, il brano “Right Place Right Time” con il suo sound country racconta dei primi tempi di Kelly Jones all’interno della band e di quando ha incontrato quella che sarebbe diventata la donna della sua vita.

I met another girl, had a couple of kids
It didn’t work out, but what a gift
I met my soul, became my wife
My lover and my rock we’re in it for life

In un disco corposo come questo non possono mancare gli omaggi. “Running Round my Brain” è un chiaro e visibile omaggio agli AC/DC. L’intro di chitarra sembra suonato appositamente da Angus Young.

I’ve been praying
And I’m no preacher’s son

“Oochya!” non è un disco che ricorda i tempi andati della band gallese, tutt’altro. Ancora una volta in un mare pieno di pesci, gli Stereophonics sono riusciti a pubblicare un disco non solo nostalgico, ma anche innovativo, per i loro standard, ovviamente.