Lo scorso marzo, via ATO Records, Nilufer Yanya ha pubblicato il suo secondo LP, “Painless”, arrivato dopo gli ottimi riscontri del suo debutto full-length “Miss Universe” (2019).

La musicista londinese di origini turche, irlandesi e delle Barbados, colpita anche lei negli anni scorsi dai rinvii dovuti alla pandemia, arriva in questi giorni in Italia e questa la sera la troviamo nella sua seconda e ultima data nel nostro paese che si tiene al Locomotiv Club di Bologna.

Come già  la sera prima al Circolo Magnolia di Segrate, il pubblico raggiunge raggiunge circa le cento unità , ma i fan italiani daranno dimostrazione durante la serata di essere interessati e affezionati alla proposta musicale della ventisettenne inglese.

Accompagnata da una band per due terzi al femminile, Nilufer sale sul palco quando mancano circa dieci minuti alle dieci: ad aprire ecco “Midnight Sun”, estratta proprio dal suo lavoro più recente. Il ritmo è basso e le linee della sua chitarra sono leggere e creano un’atmosfera suadente e rilassata che permette ai presenti di muovere il piede: mentre gli avvolgenti vocals della giovane inglese emanano sentimenti ed emozioni e uno splendido sax, protagonista per tutta la serata, aggiunge ulteriore fascino alla composizione, la velocità  si alza verso il finale del brano con l’aggiunta di momenti più elettrici e intensi.

Nella successiva “Belong With You”, invece, l’andamento è più deciso e vibrante e il suo ritornello ripetitivo ha un qualcosa di ipnotizzante, senza perderne però sotto il punto di vista della melodia: nello stesso tempo comunque sono i continui e preziosi assoli di sax ad aggiungere qualità  e spessore al pezzo.

Decisamente più energica, invece, “Chase Me”, che si muove tra atmosfere delicate dai toni R&B (ottimi i vocals di Nilufer) e suoni punkeggianti più rumorosi e decisi che, tra synth, chitarra e percussioni, sanno come esaltare il pubblico emiliano.

Eccellente la personalità  dell’inglese anche nella cover di “Rid Of Me” di PJ Harvey, già  proposta nei concerti e recentemente pubblicata anche come singolo insieme a un video: non sarà  ai livelli della divina Polly, ma anche la giovane londinese dimostra di avere carattere superando la prova a pieni voti. Sia nei momenti in cui è accompagnata solo dalla sua sei corde, che in quelli quasi punk più esplosivi, Nilufer Yanya riesce comunque a esaltare il pubblico felsineo con la sua classe e con le sue importanti doti vocali.

“Angels”, estratta dal suo esordio “Miss Universe”, è invece caratterizzata da ottime e precise linee di basso e dai sempre puntuali interventi del sax, che le danno un tono riflessivo, mentre sono solo le percussioni a mettere il piede sull’acceleratore.

Un’attitudine decisa e determinata, invece, quella del singolo “Stabilise”, utilizzato per chiudere il mainset che, con percussioni e chitarra, tiene il ritmo alto e diventa difficile resistere alle esaltanti melodie dai sapori dancey della londinese.

C’è poi ancora il tempo per un paio di brani nell’encore che termina con “Heavyweight Champion Of The Year”, brano che chiudeva anche il suo debutto full-length: dapprima accompagnata solo dalla sua sei corde, la canzone diventa poi più ricca con l’entrata di basso, percussioni, di un elegante sax e di ottime armonie, rimanendo comunque con toni sempre molto riflessivi.

Poco più che un’oretta molto gradevole in cui Nilufer Yanya ha saputo spaziare con molta disinvoltura e intelligenza tra vari generi ed è riuscita a emozionare più volte i presenti: le qualità  non le mancano di certo e il suo futuro potrà  solo essere luminoso.

Photo Credit: Paul Hudson from United Kingdom, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons